Appalti truccati e lavori mai eseguiti, arrestati in 5 “vicini” ai Casalesi

CASAL DI PRINCIPE – La guardia di finanza di Lucca ha sgominato un’organizzazione contigua al clan dei Casalesi accusata di aver riciclato soldi in aziende toscane e campane per lavori pubblici mai eseguiti. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Firenze nei confronti di cinque persone. Effettuate anche 50 perquisizioni e sequestri di beni, per circa 6 milioni di euro, nei confronti di 30 aziende, imprenditori contigui al clan dei Casalesi e relativi prestanome, nonché di un funzionario pubblico corrotto, dirigente dell’Asl 3 di Napoli sud, con sede a Torre Annunziata. Secondo le indagini, sarebbe stato costituito un gruppo criminale, con base in provincia di Lucca, che ruotava intorno agli imprenditori edili A. De Rosa, residente a Lucca, F. Piccolo, residente a Caserta e L. Piccolo, residente a Montecarlo (LU), i quali “utilizzando società con sede in Toscana e Campania, molte delle quali “apri e chiudi” ed intestate a prestanome”, attraverso turbative d’asta attuate con “accordi di cartello”, si sarebbero aggiudicati oltre 50 commesse della ASL 3 di Napoli Sud, per lavori di somma urgenza e “cottimi fiduciari”, banditi per importi al di sotto di valori soglia oltre i quali sarebbe stato necessario imbastire formale gara di appalto”. Lavori assegnati e mai eseguiti. Il sodalizio  avrebbe stabilito  rapporti corruttivi con S. Donnarumma, residente a Pimonte, in provincia di Napoli, dirigente responsabile del “Servizio Tecnico Area Sud” dell’Asl 3 Napoli Sud, il quale non solo avrebbe aggiudicato l’appalto in violazione delle norme di trasparenza, correttezza e imparzialità, ma avrebbe consentito  al sodalizio di conseguirne il pagamento pur in assenza di qualsivoglia esecuzione dei lavori. Secondo l’accusa il gruppo criminale era riuscito, negli ultimi anni, ad incamerare illecitamente e “a costo zero” appalti per oltre 6 milioni di euro, che venivano riciclati nello svolgimento delle attività immobiliari del sodalizio – come l’acquisto, la ristrutturazione o la costruzione di edifici da parte di società del gruppo con sede in Provincia di Lucca, in tal modo inquinando l’economia legale e alterando le condizioni di concorrenza. Un avvocato è indagato a piede libero, perchè consapevole della fittizietà dei lavori e della riconducibilità della aziende interessate ai suddetti soggetti, avrebbe fornito loro servizi contabili e amministrativi, assicurando un’apparente regolarità delle attività imprenditoriali e della contabilità degli appalti.

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