ROMA – Mandato di cattura internazionale per Gustavo Zanchetta, vescovo argentino accusato di abusi sessuali su due giovani seminaristi.
La decisione è stata presa dalla pm María Soledad Filtrín dopo che il presule pare non abbia risposto alle reiterate telefonate e email inviategli “al fine di procedere alla notifica degli atti processuali e dopo la sua decisione di costituire il suo domicilio nello Stato del Vaticano”. Il reato è aggravato dal fatto di essere stato commesso da un ministro di culto.
Il richiamo a Roma
E’ stato Papa Francesco a richiamarlo a Roma due anni fa autorizzando nello scorso mese di maggio anche l’apertura nei suoi confronti di un giudizio canonico. Tra le altre cose questo episodio ha dato il là affinché il mondo conservatore attaccasse Papa Francesco. E proprio nell’elenco dei responsabili di scandali, diversi siti di provenienza conservatrice fanno spesso il suo nome.
Orecchie da mercante
Per il caso specifico, in verità, Bergoglio aveva sempre preferito glissare il fatto. Solo lo scorso anno in una tivù messicana il Santo Padre aveva detto che Zanchetta “sarebbe rimasto in Vaticano perché nel dubbio bisogna sostenere il presunto colpevole. In dubbio pro reo”. In tutto questo, l’ex vescovo di Oràn si proclama innocente. Spetterà ora a Papa Francesco prendere una decisione sul da farsi.