Armando Cesaro ricorda Berlusconi: “E’ stato il numero 1 in tutto”

Armando Cesaro e Silvio Berlusconi

NAPOLI – Sfera pubblica e sfera privata di Silvio Berlusconi, che si è spento ieri all’età di 86 anni si sono spesso sovrapposte e confuse. Ma dell’ex premier si conoscono davvero vita, morte e miracoli? Quelli del personaggio pubblico, leader politico, imprenditore di successo nel campo della comunicazione e in quello sportivo, tombeur de femmes, barzellettiere e ‘gaffeur’, sicuramente sì. Ma per completare il racconto del personaggio pubblico, c’è da fotografare quella parte riservata a pochi amici fidati per i quali è stato contemporaneamente un mentore e una persona di famiglia. E’ il caso di Armando Cesaro, ex consigliere regionale, che attraverso le colonne di Cronache lo ricorda così.


Lei ha avuto modo di conoscere Berlusconi anche fuori dal mondo della politica, c’è qualcosa che di lui conoscevano in pochi? Quali ricordi le vengono in mente adesso?
Gli amici a cui ha aperto le porte di casa sua, hanno detto e diranno che è stato un politico di razza oltre che un uomo dalla grande umanità e generosità. Tra i ricordi che in questo momento riaffiorano c’è quello di un Capodanno trascorso a casa sua. Tutti penseranno ad una festa con centinaia di invitati, ma eravamo solo in quattro. Un Capodanno all’insegna di quel calore familiare che si crea quando alla base dei rapporti ci sono stima e affetto reciproco. Un altro ricordo che ho impresso nella memoria è quello di una cena a Napoli. Eravamo in un ristorante a Posillipo e mentre cenavamo, si avvicinò al tavolo un anziano che suonava il mandolino. Berlusconi si mise a cantare con lui. Era amante della musica napoletana e di Napoli. A un certo punto notò che al musicista mancavano i denti, si girò verso me e De Siano e ci disse: mandatelo dal dentista e giratemi la fattura. Si trattava di una persona che non conosceva e che non avrebbe mai rivisto, eppure dimostrò ancora una volta la sua generosità. Berlusconi era solito fare beneficienza dietro le quinte, non gli interessava che gli altri lo sapessero. A questi ricordi aggiungo le vacanze in Sardegna. Sono state indimenticabili. Sono stato lì anche per tutta l’estate: i pranzi al mare, le serate con i suoi figli, era eccezionale ed è sempre stato facile volergli bene.


Berlusconi si definiva un milanese napoletano, perché?
Amava questa città, Napoli lo rispecchiava più di qualsiasi altro posto perché era ironico, di cuore, passionale. Incarnava la gioia e l’animo dei napoletani, al di là delle vicende amorose e delle sue compagne (Francesca Pascale e Marta Fascina ndr). Il popolo napoletano quest’amore viscerale lo percepiva e lo ricambiava tant’è che il suo bacino elettorale più importante è stato qui per molti anni.


Qual è il suo giudizio politico sul Cavaliere?
Politica, sport, imprenditoria, comunicazione: è stato il numero uno in tutto. Anche il più longevo presidente del Consiglio. Ha innovato la politica italiana semplificandola, introducendo il bipolarismo, ma è stato un grande innovatore anche per il sistema dell’informazione italiana ed ha lanciato un nuovo modo di fare tv. Oltre a Milano 2 che è vista come un nuovo modo di fare edilizia. In tutto quello che faceva era come Maradona col calcio, il numero uno, amato dai suoi tifosi e odiato dagli avversari. E’ stato un leone fino alla fine e tanti dovranno chiedergli scusa anche se sarà troppo tardi.


Che eredità lascia?
Un’eredità umana fatta di altruismo, generosità e libertà.

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