COSENZA – Arrestato Giacomo De Marco, sindaco di Maierà, piccolo comune dell’Alto Tirreno cosentino, e il figlio Gino. Sono stati ammanettati alla guardia di finanza per bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.
L’inchiesta
L’inchiesta è stata denominata “Affari di famiglia”: a coordinarla la Procura di Paola. L’operazione ha portato anche al sequestro di beni per 1,5 milioni di euro e ha riguardato l’attività di due società, una riconducibile al sindaco e l’altra, appunto, al figlio Gino.
I due arrestati avevano illecitamente ottenuto appalti pubblici per alcuni milioni di euro. Le indagini si sono concentrate sul fallimento quindi di un’impresa riconducibile al sindaco, avvenuto nel 2016. Gli investigatori hanno evidenziato numerose condotte finalizzate a distrarre beni aziendali e a danneggiare i creditori, tra cui l’Erario e Fincalabra, società in house della Regione Calabria.
L’illecito
La società fallita ha sottoscritto un contratto di affitto di ramo d’azienda con un’altra azienda amministrata dal figlio del sindaco, ma, di fatto, secondo l’accusa, amministrata infatti dal sindaco stesso il cui scopo sarebbe stato quello di svuotare la società fallita. Il ramo d’azienda, fittato per soli mille e 200 euro all’anno, comprendeva quindi importanti voci del patrimonio sociale, comprese le attestazioni necessarie per partecipare a gare d’appalto.
E proprio l’aggiudicazione a gare d’appalto ad aver ulteriormente aggravato infatti il quadro accusatorio costituendo l’impiego di attività imprenditoriale di origine illecita, un’ipotesi di autoriciclaggio. Il risultato di questa attività è frutto dell’attenzione che la Procura delle Repubblica di Paola e il Comando provinciale della guardia di finanza di Cosenza hanno rivolto nei confronti dell’imprenditoria calabrese.