Napoli, 11 ottobre 2024 – Nella giornata di martedì, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di JASHAR Orhan, latitante da luglio. L’uomo, ricercato per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla combustione illecita dei medesimi nonché di furto pluriaggravato, è stato rintracciato all’interno del campo nomadi sito in via Cupa Perillo, nel quartiere Scampia, grazie ad un mirato servizio di appostamento.
JASHAR Orhan era destinatario, assieme ad altri quattro correi, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa lo scorso 8 marzo dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli. La misura cautelare, inizialmente disposta in carcere, era stata convertita in arresti domiciliari dal Tribunale del Riesame, ma l’imputato si era sottratto alla misura nel mese di luglio, rendendosi latitante e aggravando così la sua posizione.
Le attività di indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia e Sezione Ambiente, hanno consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio composto da soggetti di etnia rom, attivo nel predetto campo nomadi sito in via Cupa Perillo, che traevano profitto da illecite attività legate alla gestione di rifiuti.
L’organizzazione criminale aveva allestito, nella predetta zona, una discarica abusiva di rifiuti, anche speciali, sversati sia da privati che da aziende operanti in luoghi limitrofi allo scopo di abbattere i costi di smaltimento. I rifiuti venivano poi incendiati per agevolarne lo smaltimento, in un’area adiacente a due complessi scolastici. Le investigazioni hanno consentito di accertare la consumazione, da parte dei responsabili, di alcuni furti di pezzi di inferriate e pali in metallo ai danni delle citate infrastrutture.
Il complesso quadro indiziario che via via si è andato sempre più a delineare ha da ultimo condotto a sentenze di condanna, emesse in primo grado nei confronti di JASHAR Orhan e degli altri 3 sodali, a pene detentive che vanno dai 3 anni ed otto mesi agli otto anni di reclusione per associazione a delinquere aggravata dalla consumazione di delitti ambientali, per combustione illecita di rifiuti, per attività organizzate finalizzate al traffico illecito di rifiuti e per furto aggravato poiché consumato in danno di plesso scolastico posto nelle immediate adiacenze del campo rom illegale.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.