NAPOLI – Rapina un automobilista sullo svincolo dell’Asse Mediano, Giovanni Vinciguerra finisce di nuovo in manette. Ci è ricascato il 22enne rampollo della famiglia criminale degli Abete. Nipote del super boss Arcangelo Abete, figlio del ras Massimiliano Vinciguerra detto Capocchione, era già stato arrestato nel dicembre di tre anni fa per una rapina ‘fotocopia’. Ora risponde di un ‘colpo’ avvenuto nello stesso luogo. ‘Colpo’ che avrebbe messo a segno violando il regime degli arresti domiciliari. Le accuse che pendono sulla sua testa, oggi, sono di rapina aggravata, evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
Vinciguerra è ritenuto l’autore di un ‘colpo’ avvenuto lungo la rampa di uscita dell’Asse Mediano tra Piscinola e Scampia, lo stesso punto del raid che lo vide finire in manette tre anni fa. Anche la dinamica è uguale: secondo l’accusa, l’altra sera avrebbe puntato la pistola contro un automobilista in coda nel traffico per portargli via il portafogli. Non è la prima rapina dell’anno e i carabinieri del nucleo operativo del Vomero lo sapevano. Monitoravano e monitorano quel tratto di strada da tempo e in quel preciso istante non erano lontani. I militari dell’Arma si sono quindi lanciati all’inseguimento della moto, fino a raggiungere i due presunti rapinatori. Uno dei due è riuscito a fuggire mentre il 22enne è stato bloccato dopo un’accesa colluttazione. Sequestrata l’arma, una revolver a salve senza tappo rosso. Dopo le formalità di rito in caserma, Vinciguerra è stato trasferito in carcere, in attesa di giudizio e del presunto complice, da ore attivamente ricercato.
Era il dicembre di tre anni fa. A inizio mese, il video di una rapina nel traffico, sull’Asse Mediano, cominciò a rimbalzare sui social network e sulle testate giornalistiche. Una scena da Far West quella immortalata nel breve filmato girato con un cellulare da un automobilista imbottigliato nel traffico all’altezza di viale Maddalena. Dalle indagini emerse che alla guida dello scooter ritratto nel video ci fosse proprio Giovanni Vinciguerra. Il giovane fu arrestato dopo un lungo inseguimento conclusosi al Quadrivio di Secondigliano. Fu accusato, in concorso, di rapina plurima, possesso di armi e ricettazione visto che il mezzo risultò essere stato rubato.
Il 22enne è il figlio della sorella di Arcangelo Abete e Massimo Vinciguerra, coinvolto nel 2009 nel maxi blitz contro gli ‘scissionisti’ in qualità di esponente del gruppo diretto da Enzo Notturno, con compiti funzionali all’espletamento delle attività del clan tra cui la consegna di grossi quantitativi di stupefacenti da destinate alla vendita al dettaglio, oltre che soggetto dedito alla gestione della vigilanza della piazze di spaccio.
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