Arresti a Fuorigrotta, le mani delle cosche sugli ormeggi: “Lo spaccio per comprare i natanti”

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Salvatore e Francesco Frizziero

NAPOLI – Le indagini sono iniziate nel 2020 e sono terminate nel 2023. Secondo gli investigatori dell’Arma è stato dimostrato da parte del clan Troncone il reimpiego dei proventi delle attività di contrabbando e di spaccio di sostanze stupefacenti nell’acquisto di natanti, questi ultimi intestati fittiziamente e poi noleggiati attraverso una società di Nisida.

Per i natanti il gip ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo, disponendo anche il divieto di esercizio dell’attività imprenditoriale nei confronti della titolare della società e del marito, che avrebbe agito quale intermediario. Non solo. Il clan Frizziero avrebbe pagato i funerali alle famiglie dei loro affiliati uccisi dai clan rivali: emerge dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo. Le verifiche dei militari hanno consentito di accertare anche l’ingresso occulto e l’utilizzo di telefoni cellulari in alcune strutture detentive, a mezzo dei quali i vertici dei clan avrebbero impartito disposizioni per la gestione degli affari illeciti. “Sono anni che portiamo avanti la battaglia su questo territorio contro la presenza asfissiante della criminalità.

Questo intervento è importante perché ristabilisce legalità in ambienti dove alcuni soggetti si sono abituati a fare di tutto anche alla luce del sole. Gli ormeggi poi sono una realtà da monitorare sempre con la massima attenzione e rigore e ancora una volta emerge il sistema legato ai clan dei parcheggiatori abusivi” dichiara il deputato Avs Francesco Emilio Borrelli. Vediamo le misure cautelari eseguite ieri mattina. L’arresto in carcere è stato emesso dal gip nei confronti di Luigi Troncone, Giacomo Balestra, Valerio Andrea Guerra, Gaetano Stefanino, Marco Campopiano, Antonio De Monte, Emanuele De Pasquale, Alvino, Fausto, Francesco, Mariano e Salvatore Frizziero e Armando Mastroianni. Arresti domiciliari per Benito Divano, Enzo Romano, Giuseppe Marco Scala, Carlo Grieco e per Simona Milano. Va detto che il provvedimento eseguito ieri è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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