ROMA – Un nuovo colpo basso ai signori della droga di Roma Est. Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Tivoli con l’ausilio di elicotteri, delle unità cinofile e dei militari dell’Ottavo Reggimento Lazio hanno arrestato 9 persone. A tutti la Dda gli contesta di aver fatto parte dell’organizzazione ‘Cosa Nostra Tiburtina’, già messa in ginocchio dagli eventi che si sono susseguiti negli ultimi mesi.
‘Cosa Nostra Tiburtina’, scacco ai signori della droga di Roma Est: arrestate 9 persone
Per gli inquirenti che hanno lavorato sul caso – i militari hanno eseguito un’ordinanza emessa dal Tribunale di Roma su richiesta della Dda della locale Procura – l’organizzazione criminale stava riorganizzando il suo assetto e i suoi affari. In particolar modo, quelli relativi al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Ovvero, il suo core business. Droga che scorre come un torrente in piena nell’area est della Capitale, in particolar modo tra Tivoli e Guidonia Montecelio. L’attività investigativa ha certificato i connotati mafiosi per l’organizzazione che, di fatto, deteneva il monopolio del traffico e dello spaccio in determinate zone di Roma.
L’organizzazione già messa in ginocchio dalla maxi retata di marzo e dalla morte del ‘capo’
L’operazione scattata questa mattina all’alba segue quella che, l’8 marzo scorso, aveva letteralmente decapitato ‘Cosa Nostra Tiburtina’. In quel caso, 39 persone furono tratte in arresto. Di queste, 25 in flagranza di reato. All’epoca furono sequestrati anche 6 chili di stupefacenti tra cocaina, hashish e marijuana. Un segnale evidente di quanto l’attività fosse ‘diversificata’ e rivolta a un target potenzialmente illimitato. Dal tossicodipendente ai ragazzini (con i loro ‘spinelli’). Inoltre, l’organizzazione aveva subito un colpo durissimo dopo la morte di Giacomo Cascalisci. Ritenuto capo e promotore di ‘Cosa Nostra Tiburtina’ e deceduto ad agosto mentre si trovava detenuto nel carcere di Torino. Per gli inquirenti, oggi c’era chi stava provando a rimettere in piedi la baracca.