REGGIO EMILIA – Pistole, revolver, fucili a pompa e fucili semiautomatici, carabine potenziate e silenziatori, ma anche decine di chili di polvere da sparo e ordigni esplosivi sequestrati dai carabinieri reggiani. È questo il bilancio dell’operazione che i carabinieri di Reggio Emilia hanno eseguito in un appartamento del centro alle prime luci dell’alba. Un vero e proprio arsenale è finito nelle mani dei militari dell’Arma.
I dettagli dell’operazione
Si tratta del più ingente sequestro di armi operato ai calabresi nella provincia di Reggio Emilia, dove è in corso Aemilia, il più grande processo contro le infiltrazioni di ‘Ndrangheta mai celebrato al Nord Italia. Gli accertamenti ora dovranno chiarire se si tratta di un arsenale nella disponibilità della criminalità organizzata. Al momento l’ipotesi del collegamento con la malavita calabrese non trova conferme, ma non si esclude che già nelle prossime ore le carte in tavola sulle scrivanie dei magistrati possano cambiare. Idra, questa, che metterebbe in allarme tutto il settentrione.
Gli arrestati
Con l’accusa di illecita detenzione di armi, anche clandestine e da guerra, e del relativo munizionamento, i carabinieri hanno arrestato tre persone. Si tratta di G. A., 33 anni; G. M. 34 anni e A. V., 50 anni, tutti originari della provincia di Crotone e residenti fra Reggio Emilia e Castelnovo Sotto. A loro sono stati sequestrati pistole e revolver, fucili a pompa e semiautomatici, carabine modificate e potenziate. Sotto chiave anche diversi silenziatori, polvere da sparo, inneschi e ordigni esplosivi già confezionati.
Il proseguo
Nelle prossime ore i controlli delle forze dell’ordine continueranno alla ricerca di nuovi elementi per le indagini. La probabilità di nuove operazioni nella provincia emiliana testa alta e non si escludono colpi di scena legati al maxi processo contro la criminalità organizzata. Nel frattempo resta da capire la posizione delle 3 persone fermate stamattina, che restano in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria.