Arte e formazione, Carlo Morelli presenta: NAP Napoli Arts Performing Scuola Campana delle Arti Performative

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Salire su un palco, ricevere gli applausi, vivere delle proprie idee, e in alcuni casi addirittura della propria arte, è un sogno. Uno di quei pensieri, che almeno una volta, nella vita abbiamo fatto tutti. La fascinazione dello spettacolo, le luci della ribalta, la notorietà, sono attrattori potenti, catalizzatori di desideri e speranze.

In molti, non tutti per carità, in fondo, assistendo a uno spettacolo teatrale, a un concerto, o anche a un film, si ritrovano a pensare: in fondo in fondo, potrei farlo anche io, non credo sia così difficile, e poi, cosa avrà di speciale quello sul palco, io ho mio cugino, che se solo volesse fare il cantante, diverrebbe il numero uno.

La realtà è diversa, molto diversa.

Per intraprendere un mestiere legato all’ arte, ci vogliono: tempo, pazienza, dedizione, disciplina, frustrazione e soprattutto tanto studio, se poi si ha anche un po’ di talento è molto meglio.

Negli ultimi anni, complici sia i mezzi di comunicazione tradizionali (radio, giornali e televisione), che l’invasione sociale e mediatica dei nuovi strumenti (internet, social, e messaggistica istantanea), abbiamo assistito a una fioritura di proposte, in quasi tutti i campi.

Il livello medio, confrontato a quanto veniva realizzato, sino alla metà degli anni 80’, è decisamente “diverso”, ma su questo potrebbero aprirsi dibattiti infiniti, basati su contrastanti opinioni personali, capaci di creare polemiche e non approdare a nulla di oggettivo.

Centro di gravità oggettiva

Ecco, quello che dobbiamo cercare di fare, trovare “un centro di gravità” oggettiva.

Non sono in discussione i gusti personali, ma è necessario focalizzare l’attenzione, sul metodo con il quale ci si approccia ai mestieri dell’arte.

L’attuale stato dell’ “arte”

L’istantaneità della rete, la ricerca del consenso facile e immediato, hanno generato nel corso dei decenni una proposta facile, destinata a un consumo leggero, da mordere velocemente per poi scappare subito dopo.

Il teatro

Il teatro, lentamente si è smaterializzato in una inesorabile dissolvenza incrociata, nella quale ha assunto vesti sempre meno curate, sino a fondersi con generi e rappresentazioni impalpabili.

Il linguaggio

Fatte le dovute eccezioni, le messe in scena e soprattutto la scrittura, è divenuta sciatta e molto spesso volgare, il lazzo, la battuta facile, sono divenuti via via elementi basici.

Le compagnie teatrali, si sono assottigliate, da macchine corali, si sono ridotte a formazioni sempre più piccole e risicate. La scrittura per il teatro ha assunto connotati sempre più locali, il linguaggio è divenuto misero, i temi trattati, stereotipati e ripetitivi.

La Radio

La radio nel corso del tempo, tranne rari casi, ha smarrito ogni aspetto legato alla parte autorale, privilegiando contenuti legati, quasi sempre, a una conduzione basata sull’improvvisazione.

Sono pochissimi (radio Rai a parte) a livello nazionale i programmi con un tema, una identità, una missione, e persino con un contenuto definito e di riferimento.

La musica e la radio

La proposta musicale del “vecchio” media, è divenuta sempre più prevedibile.

Affidata sino a una decina di anni fa alla direzione marketing/artistica delle varie emittenti, è oggi ostaggio di implacabili algoritmi, e ha finito per eleminare qualunque proposta che non rientrasse in precisi schemi: vecchi successi, hit del momento, che finiscono per generare rotazioni dei palinsesti trite e ritrite.

Come effetto abbiamo assistito a un implacabile impoverimento della proposta, voci tutte uguali, che tra un chiacchiericcio e l’altro, propongono per motivi di (accordi, e o di catalogo) sempre le stesse cose.

Un sottofondo quasi impalpabile, radio d’ascensore si sarebbe detto una volta.

Per motivi di spazio, evito una disamina sul cinema, che mi riservo di affrontare in un successivo approfondimento.

Come dare una risposta a questo stato di cose, come invertire una simile tendenza?

La situazione è quella che è, chi può metterci mano?

Chi si prende la briga e il carico di cambiare questa tendenza?

Si tratta di una sfida per Titani, per pazzi, per  visionari: solo un folle potrebbe accettare un simile duello.

Ma si sa, il processo legato all’ evoluzione, passa spesso per le mani e per la mente di chi procede “in direzione ostinata e contraria”.

Maestro Carlo Morelli

NAP formazione in stile New York

In questi giorni, presentata in una affollata e partecipata conferenza stampa, il Maestro Carlo Morelli, ha annunciato alla città: NAP Napoli Arts Performing Scuola Campana delle Arti Performative.

Un progetto ispirato alla Juilliard School di New York, costato anni di fatica e di preparazione, del quale è il direttore artistico.

Il progetto

L’ iniziativa, programmata e finanziata dalla Regione Campania, e dal Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale attraverso Scabec, è rivolto alle ragazze e ai ragazzi dai 14 ai 35 anni, e si pone l’obiettivo di fornire ai talenti del territorio una formazione interdisciplinare nelle arti e mestieri dello spettacolo.

Una factory di eccellenza per la formazione di figure professionali dello spettacolo, che individui e coltivi i giovani del nostro territorio, in cui le competenze trasversali si traducano in reali possibilità di crescita e opportunità lavorative, aggiungendo alle materie di studio strettamente artistiche, la formazione in ambito manageriale e imprenditoriale del music business, in modo che il futuro artista sia edotto anche sui caratteri tecnici diventando decision maker del proprio percorso artistico-musicale. 

Le eccellenze

Coinvolti nel progetto eccellenze in ogni campo: a cominciare da Gianni Simioli, speaker radiofonico, direttore artistico di rassegne musicali e talent scout; Nazzareno Nazziconi, produttore e discografico;  Vittorio Sodano,  make up & special effects designer, due volte nomination all’Oscar per i film “Apocalypto” di Mel Gibson e “Il divo” di Paolo Sorrentino.

8 laboratori

Il progetto prevede  ben 8 laboratori: Quello dedicato alla realizzazione di una  Big Band Pop, affidata ai docenti Vittorio Riva, Carlo Morelli, Paolo Convertito;  quello del Canto diretto da Carlo Morelli e Luigi Nappi; quello della Composizione e produzione musicale con: Carlo Morelli, Antonio Spenillo, Salvo Vassallo e Giuseppe Spinelli (99 Posse); interessantissimo quello relativo al Movimento scenico, docente Chiara Barassi; il Teatro vedrà corsi affidati a Carlo Caracciolo, Diego Sommaripa e Salvatore Totaro; Music Business: docenti Denise Morelli, Antonio Pizzo, Gianni Simioli, Pier Paolo Petino e Salvatore Piedimonte; Scrittura creativa con Gennaro Marco Duello; e infine un corso particolarissimo quello dedicato all’Arte Visuale. Gli allievi che frequenteranno i laboratori di canto e teatro parteciperanno a workshop nello studio di registrazione Marekà di Francesca Prattico.

Masterclass

Le masterclass, aperte agli allievi di NAP Napoli Arts Performing ma anche a chi non è iscritto ai corsi (fino a esaurimento posti), vedranno il coinvolgimento di Gigi De Rienzo (Big Band Pop); Michele Iosia, Pierapaolo Guerrini, Maurizio Martellini, Lighea e Luigi Saccà (canto e composizione musicale); Nazzareno Nazziconi, Roberto Vecchi, Maurizio Martellini, Sergio Cerruti e Antonio Tortolano (Music Business); Samuel Peron (Movimento scenico); Rosalia Porcaro, Eduardo Tartaglia, Daniele Gramiccia, Alessandro Derviso (Teatro e Scrittura creativa); Gianni Simioli (radio); Vittorio Sodano (Make Up & Special Effect Design). Durante l’anno accademico saranno annunciati personaggi nazionali e internazionali del mondo della musica, del cinema, del teatro e del giornalismo, ospiti delle masterclass.

Opportunità di lavoro

NAP Napoli Arts Performing – Scuola Campana delle Arti Performative non è solo un percorso formativo professionale ma anche un’opportunità concreta di lavoro. Carlo Morelli, oltre a scegliere i docenti dei laboratori e i protagonisti delle masterclass e a organizzare il percorso di studio, ha anche immaginato una possibilità di ingaggio per gli allievi che seguiranno la scuola con successo. Il primo partner coinvolto è MSC Crociere, che offrirà alle ragazze e ai ragazzi un ingaggio a bordo delle navi. Presente all’incontro con la stampa, il vice presidente Sud Europa MSC Crociere Leonardo Massa.  

Darà una mano anche chi vi sta scrivendo, ma per evitare spiacevoli derive autoreferenziali, ne riparleremo con calma e a tempo debito.

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