Asso.Impre.Di.A. a Dubai nel 2025

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Alla fiera MyPlant & Garden Middle East 2025, la prima dedicata al paesaggio negli Emirati Arabi, ha partecipato l’associazione italiana Asso.Impre.Di.A.. L’attenzione si è concentrata sul ruolo strategico del verde urbano. La prima edizione di MyPlant & Garden Middle East 2025, ospitata dal 15 al 17 novembre al Dubai Exhibition Centre di Expo City, si è conclusa con un’ampia partecipazione internazionale. In uno scenario che unisce architetture avveniristiche e clima desertico, il tema del verde urbano si è imposto come uno dei nodi cruciali per immaginare città più vivibili. In questo contesto, la presenza italiana è stata una delle più apprezzate. Asso.Impre.Di.A. – Associazione nazionale Imprese per la Difesa e la Tutela Ambientale ha portato a Dubai competenze tecniche e una visione radicata in una lunga tradizione di progettazione del paesaggio. L’evento, organizzato da IEG – Italian Exhibition Group, ha riunito oltre cento brand e numerose delegazioni del Gulf Cooperation Council. È stato un momento di confronto molto concreto, perché nei Paesi del Golfo la trasformazione urbana procede a ritmi che impongono soluzioni di verde tecnologico, gestione sostenibile delle risorse idriche e progetti di forestazione urbana dimensionati su scala metropolitana. La delegazione italiana ha trovato un terreno fertile per discutere di sistemi di irrigazione intelligenti, manutenzione adattiva del verde, progettazione climatica e gestione dei servizi ecosistemici. Melissa Rava, presidente dell’associazione, ha dichiarato che la partecipazione ha rappresentato l’occasione per condividere un patrimonio tecnico costruito nel tempo: «Dubai è un luogo in cui la sperimentazione procede velocemente. Portare qui il nostro approccio significa inserirsi in un dibattito internazionale che guarda al verde come infrastruttura urbana, non come semplice elemento decorativo». Anche Alberto Patruno, direttore generale, ha aggiunto che la sfida riguarda la capacità di rendere il verde parte integrante delle politiche di salute pubblica, di mitigazione climatica e di qualità urbana. Ha ricordato che in molte città europee gli spazi verdi sono considerati strumenti per ridurre lo stress termico, favorire la mobilità lenta e promuovere comunità più coese. Dubai, con le sue condizioni climatiche estreme, rappresenta un banco di prova particolarmente rilevante per mettere in pratica questa visione. Tra gli appuntamenti più partecipati della fiera, il panel organizzato da Asso.Impre.Di.A. in collaborazione con ELCA – European Landscape Contractors Association, dedicato a “Green Spaces and Health are the Future of our Cities”, ha offerto un confronto tra approcci e priorità molto diversi tra loro. Sono intervenuti rappresentanti del mondo accademico, professionisti del paesaggio e dirigenti di associazioni europee e internazionali. L’incontro ha messo in evidenza come: nelle città mediorientali aumenti la domanda di verde ad alta resilienza climatica; in Europa la priorità sia integrare la natura nelle infrastrutture esistenti e nella rigenerazione urbana; a livello internazionale emerga la necessità di un coordinamento tra ricerca, imprese e amministrazioni. Sophia Los, architetto, ha presentato alcune riflessioni tratte dal suo volume “Abito Qui”, introducendo un’idea di paesaggio come spazio abitato, parte integrante delle relazioni sociali quotidiane. Questo approccio dialoga con le strategie emergenti negli Emirati, dove si progettano quartieri climaticamente adattivi e parchi pensati non solo come aree decorative, ma come elementi capaci di migliorare la vivibilità complessiva degli spazi urbani. La partecipazione di Asso.Impre.Di.A. a MyPlant & Garden Middle East non è stata solo una presenza istituzionale, ma un’occasione per mostrare come le imprese italiane del paesaggio lavorino su modelli di manutenzione programmata, rigenerazione degli ecosistemi e progettazione climatica, temi sempre più centrali anche nei programmi di pianificazione delle città mediorientali. L’Italia porta con sé una lunga storia nella cura del paesaggio, che spazia dai giardini storici ai progetti contemporanei di forestazione urbana. Questo bagaglio culturale, reinterpretato alla luce delle tecnologie attuali, ha trovato a Dubai un pubblico attento e interessato a soluzioni che uniscano design e funzionalità. La fiera ha permesso scambi tecnici su materiali, sistemi di irrigazione a basso consumo, soluzioni per il verde verticale, scelta delle specie in ambienti ad alta salinità, progettazione dei parchi resilienti e gestione della vegetazione in contesti climaticamente estremi. Melissa Rava, Presidente di Asso.Impre.Di.A., ha dichiarato che Dubai rappresenta un laboratorio vivente di sostenibilità e che la loro presenza è un segnale forte, portando l’esperienza e la cultura del verde italiano in una regione che guarda al futuro con visione e concretezza. Le città che sperimentano temperature elevate per lunghi periodi affrontano problemi che riguardano la salute pubblica, il consumo energetico e la vivibilità degli spazi. Non sorprende, quindi, che proprio negli Emirati stiano emergendo programmi di rinaturalizzazione urbana e studi su come il verde possa mitigare il calore, migliorare la qualità dell’aria e aumentare l’attrattività degli spazi pubblici. Massimo M. Lucidi, responsabile delle Relazioni Internazionali dell’associazione, ha sottolineato la necessità concreta di considerare l’ambiente non un elemento accessorio, ma una parte strutturale delle politiche urbane. Ha aggiunto che non si tratta di evocazioni teoriche, ma di un indirizzo che trova riscontro in molte strategie di pianificazione globale, dal Golfo alle città europee. La partecipazione di Asso.Impre.Di.A. alla prima edizione di MyPlant & Garden Middle East lascia in eredità: contatti con imprese e progettisti del GCC interessati a modelli europei di gestione del verde; collaborazioni culturali e tecniche con ELCA e con altri partner internazionali; la possibilità di avviare scambi formativi e progetti congiunti sulle soluzioni climaticamente resilienti. In una città come Dubai, che continua a ridefinire il proprio rapporto con il clima e con il territorio, la presenza italiana è stata un tassello importante di un confronto destinato a crescere. Il verde, qui più che altrove, non è un tema marginale, ma uno strumento decisivo per interpretare la trasformazione urbana e migliorare le condizioni ambientali in un’area del mondo in cui la sfida climatica è già realtà quotidiana.

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