Attacchi web a Mattarella, i Servizi italiani: il Russiagate non c’entra. I troll creati a Milano. Oggi Pansa riferirà al Copasir

Il Dis allenta la tensione con Mosca. Il Russiagate, stando a quanto sostenuto dagli uomini di Pansa, non c'entra con le pressioni social al presidente della Repubblica

ROMA – A fine maggio sono stati usati per attaccare Sergio Mattarella. Oggi, però, sarebbero ancora attivi con un ruolo diverso: ‘monitorare’ i social. Con l’offensiva web diretta al Capo dello Stato i russi, sostiene Alessandro Pansa, capo del Dis, non c’entrano. E se davvero ci fosse la mano moscovita, come era trapelato dalla soffiata americana, gli agenti dell’Est sono stati bravissimi a nascondersi.

Il ‘no’ del presidente della Repubblica a Paolo Savona come ministro dell’Economia gli è costato un pressing sui social senza precedenti. Centinaia i #Mattarelladimettiti spuntati su Twitter tra il 27 e il 28 maggio.

Non c’entra il Russiagate

Stessa dinamica del Russiagate, ma con obiettivi diversi: Mattarella in Italia, la Clinton negli Usa. Ma gli attacchi a Mattarella con le presunte ingerenze di Putin nel mondo occidentale non avrebbero nulla a che fare.

La matrice milanese

Uno dei principali account tarocchi, sostiene il Dis, è stato creato sullo snodo dati di Milano. Troll fatti in casa quindi. Il loro obiettivo sarebbe stato far rimbalzare con forza sui social la linea dura del Cinque Stelle scottati dal ‘no’ di Mattarella al ministro scelto dalla Lega

Troll fatti in casa, quindi. Ma dietro la strategia ci sarebbero comunque dei professionisti: avrebbero cercato di mascherare l’attacco agganciandosi a server esteri, come quelli estoni e israeliani.

Pansa dal Copasir

Degli attacchi social a Mattarella oggi pomeriggio Alessandro Pansa parlerà al Copasir. La sua audizione era stata fissata da tempo. Gli argomenti previsti, in realtà, erano diversi: immigrazione e terrorismo. L’ex capo della polizia è stato costretto a cambiare oggetto del proprio intervento.

A coordinare l’inchiesta sugli ‘attacchi web’ a Mattarella c’è la sezione Antiterrorismo della Procura di Roma.

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