CASERTA – I clienti frenano sugli acquisti a causa dell’aumento dei prezzi e la merce rimane invenduta sugli scaffali e nei magazzini, mentre l’inflazione galoppante mette a repentaglio il futuro economico di migliaia di attività commerciali: è allarme per la frenata dei consumi, causata dagli aumenti, con perdite consistenti per i commercianti di terra di Lavoro, che in alcuni casi vedono addirittura ribassi a due cifre.
Il dati dell’ultimo mese non sono affatto incoraggianti per gli esercenti del Casertano. In tutta Italia la richiesta di merci è in calo. Perdite fino al 14,6% sugli elettrodomestici, al 5,4% sull’abbigliamento e al 4,9% per gli alimentari.
Il comparto tessile
E’ particolarmente grave la situazione per il comparto tessile che, in Terra di Lavoro, ha subito duri colpi. “Gli aumenti frenano tantissimo l’acquisto dei capi d’abbigliamento – a parlare è Gerardo Prodomo, presidente Federmoda Confcommercio Caserta e titolare del negozio Prodomo – A incidere sono soprattutto i rincari su energia, carburante e alimentari: le persone risparmiano e i vestiti sono tra le prime cose a venire ‘tagliate’. Anche il clima ha ritardato un po’ la partenza della stagione invernale. E’ un quadro non felice. Oggi è evidente, oltre gli aumenti, un clima di incertezza e diffidenza. Ciò blocca molto gli ‘acquisti emozionali’, come nel settore orafo o proprio in quello della moda. Ci sono troppi problemi. La situazione non migliora e le attività continuano a chiudere. Bisogna anche considerare che molti nuclei familiari sono in difficoltà. Il nostro settore è in crisi, nel Casertano le perdite sono state maggiori rispetto alla media nazionale. Il mese di ottobre è finito, restano solo novembre e dicembre per recuperare. Le perdite, prevediamo, potrebbero arrivare anche oltre il 20%. Non riusciamo a combattere un problema che ne esce subito un altro. Le speranze non sono buone, soprattutto considerando che in città c’è poco passeggio. Da noi al Sud l’inverno porta a spese maggiori. Rispetto alla stagione calda si lavora molto di meno, spendendo molto di più, con vendite ridotte per i capi di abbigliamento più pesanti. Per noi c’è molto investimento e poco introito”.
Negozianti in difficoltà
Il settore dell’abbigliamento è in difficoltà. Tanti i negozi, in città, che iniziano a soffrire sotto i colpi combinati degli aumenti, da un lato e del calo di acquisti dall’altro. “In strada pochi clienti, per una stagione invernale che stenta ad iniziare – dichiara Pasquale De Lorenzo di Dailia Fashion – i capi pesanti ancora non sono stati neppure guardati. Soprattutto considerando che le famiglie, oggi, tendono a risparmiare. Con gli aumenti che ci sono sulle bollette e gli alimenti dovremo aspettare che inizi la stagione dei saldi invernale prima di vedere un vero movimento. Per ora il lavoro è in calo. E con le spese che crescono ancora non so per quanto riusciremo ad andare avanti”.
Il settore dell’elettronica
Particolarmente dura la situazione anche per il settore dell’elettronica. “Per un piccolo esercizio come il nostro è diventato difficile andare avanti – a parlare è Antonio Sacco di Elettronica Bes – Abbiamo visto un calo delle vendite che ha anche superato il venti per cento. Alcuni prodotti, soprattutto i grossi elettrodomestici, sono diventati un acquisto raro. E’ difficile mantenere i prezzi che hanno i negozi della grande distribuzione. Per la maggior parte gli acquisti si sono spostati verso i piccoli elettrodomestici. Un piccoli incremento, che però non è affatto un buon segnale, lo abbiamo notato sulle stufette elettriche. Sono in molti, a quanto pare, a prepararsi a un inverno affidandosi prevalentemente ai piccoli impianti che al riscaldamento, per tagliare sul costo delle bollette”.
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