Auto cinesi elettriche conquistano il mercato italiano

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Auto cinesi
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Nuovi brand automobilistici provenienti dalla Cina, come Leapmotor, BYD e Omoda, hanno registrato una crescita significativa tra gli automobilisti italiani. Sembra che i pregiudizi storici sulla qualità dei prodotti asiatici stiano svanendo, specialmente nel settore delle vetture a zero emissioni.

I prezzi concorrenziali, nettamente inferiori a quelli dei modelli europei, e un design sempre più interessante hanno accelerato una transizione verso l’elettrico che fino a poco tempo fa sembrava impensabile. Questa accessibilità economica si è rivelata un fattore chiave per il successo.

I dati confermano questa tendenza in modo inequivocabile. Marchi come BYD, Leapmotor e Omoda sono entrati con forza nelle classifiche di vendita, come è accaduto lo scorso novembre, dimostrando che i veicoli a batteria piacciono quando sono economicamente accessibili. Sebbene i problemi legati all’infrastruttura di ricarica persistano, un costo d’acquisto paragonabile a quello dei modelli termici può superare queste esitazioni.

In Europa, la quota di mercato delle vetture prodotte in Cina si sta avvicinando al 10%. BYD, già leader mondiale nel segmento dei veicoli a batteria superando Tesla, ha visto in Italia un’impennata delle immatricolazioni dell’842% in soli undici mesi. Questo risultato straordinario ha spinto il colosso asiatico a scegliere Milano come sede per il suo nuovo centro stile, dedicato ai modelli destinati al continente, sfruttando l’apprezzato ‘italian touch’.

L’offensiva non si ferma qui. Leapmotor, marchio recentemente entrato nell’orbita di Stellantis, ha ottenuto ottimi risultati di vendita con la sua piccola T03. Nel frattempo, ha fatto il suo ingresso anche il gigante Geely, proprietario di Volvo e controllante di brand premium come Polestar, Lynk & Co e Lotus. Presto arriveranno anche altri nomi come Dongfeng, Xpeng e Changan.

Di fronte a questa avanzata, i costruttori europei stanno correndo ai ripari. Volkswagen ha avviato un piano per aprire un nuovo impianto produttivo direttamente in Cina. La francese Renault e l’americana Ford hanno invece unito le forze per sviluppare congiuntamente due modelli elettrici su piattaforma Renault, che saranno fabbricati nel nord della Francia con il marchio Ford.

In questo scenario, l’Italia ha margini di manovra limitati, ma può continuare a fare leva sul suo inestimabile know-how nel design, che rimane un punto di riferimento globale. Sulla questione si è espresso con pragmatismo Alfredo Altavilla, consigliere speciale di BYD per il mercato UE. Secondo lui, la Cina non va vista come un nemico, ma come un partner da cui imparare.

‘Sono anni avanti rispetto all’Europa’, ha dichiarato. ‘Il loro approccio è maniacale ma efficace: investono e innovano. Mentre l’Europa è lenta per burocrazia e protezionismi, loro dominano con soluzioni che noi studiamo ancora. Se non collaboriamo, rischiamo di rimanere esclusi dalla mobilità del futuro’.

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