Sassi e biglie sulle auto in corsa. Denunciato un 15enne

Si nascondeva dietro ai cespugli lungo la strada statale

Foto Cristiano Laruffa/ LaPresse

REGGIO EMILIA – Un gioco, un passatempo estremamente pericoloso a causa del quale qualcuno avrebbe rischiato di non tornare più a casa. Da giorni, infatti, aveva preso l’abitudine di lanciare biglie e sassi sulla statale ma, fortunatamente, è stato fermato dai carabinieri.

Identificato e denunciato

Il responsabile è un ragazzo di appena 15 anni che aveva preso di mira le auto in transito sulla ex statale 63 a Cadelbosco nel reggiano. I militari dell’Arma avevano iniziato a vigilare sulla zona dopo una serie di ‘strani’ episodi denunciati dagli automobilisti e sui quali anche il sindaco Tania Tellini aveva chiesto lumi. E proprio questa attività di monitoraggio del territorio ha consentito alle forze dell’ordine di risalire alla verità. È stato colto sul fatto giovedì sera verso le 20 mentre era nascosto tra i cespugli dove per giorni era riuscito a rimanere in incognito.

Si nascondeva lanciando poi centinaia di ‘munizioni’ in strada

Da quel punto si divertiva a lanciare quelle biglie e quei piccoli sassolini che avrebbero potuto fare una strage. Perché è facile immaginare le conseguenze nel caso in cui avesse colpito il parabrezza di un’auto intenta a procedere ad alta velocità. In realtà in ben cinque occasioni quei ‘colpi’ erano anche andati a segno provocando ‘soltanto’ dei danni alle auto in corsa. Sarebbe probabilmente andato avanti ancora a lungo se i militari non fossero intervenuti in maniera provvidenziale.

Il monitoraggio, la scoperta, la denuncia

Il giovane è stato infatti bloccato prima che potesse continuare a lanciare le sue ‘munizioni’ ed è stato denunciato per danneggiamento aggravato e continuato. Successivamente i carabinieri si sono recati presso la sua abitazione dove, a seguito di una perquisizione, hanno rinvenuto e prontamente sequestrato un centinaio di biglie identiche a quelle utilizzate per il pericoloso ‘gioco’. Il caso passerà ora nelle mani del tribunale dei minori di Bologna che stabilirà il più giusto provvedimento da destinare al protagonista di questa assurda storia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome