NAPOLI – Colpi d’arma da fuoco nel cuore del parco Conocal. Ieri notte un commando in moto ha sparato ad altezza uomo e crivellato tre auto in sosta davanti alle palazzine (foto a destra). Più di dieci proiettili. Gli abitanti vengono svegliati da una raffica di esplosioni: capiscono e avvertono le forze dell’ordine. Le pattuglie blindano il Conocal quindici minuti più tardi. Non c’è un secondo da perdere. Contattano il pronto soccorso dell’ospedale del Mare: ufficialmente non risultano feriti. E gli investigatori sospettano un avvertimento. Ma non escludono che il gruppo di fuoco cercasse qualcuno. Chi? Gli scenari sono da brivido: c’è fermento in queste ore. E’ un rione che va stretto a tre clan: difficile mettere d’accordo i De Micco (vincitori della faida), i D’Amico (che considerano il Conocal una roccaforte) e gli Aprea, che vantano alleanze forti a Barra e San Giovanni (in primis i Mazzarella). Non solo. Negli ultimi giorni tra i De Micco e i D’Amico ci sono state fibrillazioni. Venti di guerra. Nonostante tentativi di mediazione: mettere tutti d’accordo è un’impresa.
In via al Chiaro di Luna ci sono colonnelli dei D’Amico. La Procura sospetta un messaggio intimidatorio, scandito dai colpi di pistola. L’obiettivo era seminare il panico nell’isolato e dimostrare la capacità operativa: possiamo colpire anche qui.
Una seconda pista porta ai nuovi boss del Conocal: ventenni dal grilletto facile, che provano ad emergere per schiacciare i ‘Bodo’. Figli e nipoti di affiliati detenuti. Potrebbero aver messo su una nuova paranza, che è più di un mal di pancia per i De Micco-De Martino. Si sa che i Bodo vogliono governare in solitaria e non accettano ingerenze. Lo raccontano gli ultimi fatti di cronaca nel quartiere. Dunque adesso il Conocal è una polveriera a cielo aperto. E gli investigatori s’aspettano di tutto.
Ieri gli agenti hanno ascoltato i residenti: raccontano di spari e liti in strada. Ma è difficile ricostruire lo scacchiere. La mappa è frammentata. Forse è proprio questo il problema.
In questo scenario i De Luca Bossa del Lotto 0 restano defilati, dopo aver perso lo scontro con i De Micco-De Martino. Ma non è detta l’ultima parola. Anzi. Gli inquirenti sanno che qui alleanze ‘belliche’ e retate stravolgono gli equilibri tra cosche in un giro di lancette d’orologio.
Gli ‘eredi’ dei De Luca Bossa potrebbero avere mire espansionistiche, dopo essere stati relegati negli ultimi anni al Lotto 0. C’è tutto questo sul tavolo degli investigatori.
Intanto le forze dell’ordine hanno blindato il parco Conocal, dopo le ultime tensioni. Di più. Era già successo. Proprio qui. Nella notte tra il 10 e l’11 settembre i carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale erano intervenuti in via Al Chiaro di Luna per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Quella volta il commando aveva fatto fuoco all’impazzata: una sorta di reazione rabbiosa.
Sul posto furono trovati 21 bossoli di vario calibro. Sequestrata una Fiat Panda con un’ogiva conficcata nella carrozzeria e il lunotto posteriore infranto.
Tanta paura per gli abitanti, svegliati nel cuore della notte dalle esplosioni. Oggi il quartiere è sotto ai riflettori della Procura e delle forze dell’ordine: è scattato lo stato di massima allerta.
La questura e l’Arma hanno disposto passaggi frequenti delle pattuglie nell’isolato e servizi in borghese.
Servono a monitorare l’area e raccogliere informazioni utili alle indagini. Di recente proprio al Conocal sono emerse pressioni dei clan per la gestione degli alloggi popolari. Con una segnalazione alla polizia, è partita una indagine sulle case del Comune: legittimi assegnatari avrebbero subito minacce, per cedere l’appartamento, o versare una quota si sodalizi locali.
In alcuni caso l’alloggio sarebbe stato sgomberato e venduto.
De Micco in ritirata: avanzano le nuove leve
Scintille nel quartiere Ponticelli. E’ una calma solo apparente, per usare parole di un investigatore esperto. Il parco Conocal è il nuovo fronte. Qui potrebbero essersi rifugiati vecchi nemici dei De Micco-De Martino. Come è successo al rione Caravita poche settimane fa. E’ una ipotesi. Di certo negli ultimi giorni è successo di tutto. E le forze dell’ordine sanno che i nervi sono a fior di pelle.
La Procura esamina l’escalation di raid armati, per ricostruire gli equilibri e i rapporti di forza.
L’ultimo agguato eclatante in via Carlo Miranda: Ciro Naturale (nella foto a destra) colpito con quattro proiettili al torace, non lontano dall’abitazione. In una zona dove si sentiva al sicuro.
Considerato dagli inquirenti un colonnello dei De Micco: chi può sfidare i ‘Bodo’? Il sospetto che sia stato isolato. Comunque potrebbe essere uscito dall’ombrello protettivo, diventando un obiettivo sensibile. Pochi giorni fa Naturale, detto ’o mellone, è stato arrestato dagli agenti del commissariato e della Mobile per tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Fermato insieme al figlio Giovanni e al cognato Carmine Verderame. La vittima è uno spacciatore, che non avrebbe versato una somma di denaro. Naturale è difeso dall’avvocato Salvatore Impradice.
Una lunga scia di sangue. L’escalation nelle palazzine popolari
Una lunga scia di sangue porta al parco Conocal. Gli investigatori fanno sapere che già in primavera c’era stata una escalation con ‘stese’ in sequenza davanti alle palazzine popolari.
Poi l’omicidio di Vincenzo Costanzo, il 26enne del Conocal ucciso a colpi di pistola nella notte tra il 4 e il 5 maggio in piazza Garibaldi durante i festeggiamenti per il terzo scudetto del Napoli. Ancora dopo, due ragazzi feriti il 23 giugno al parco Conocal in circostanze ancora da chiarire. Siamo al 23 agosto, quando una bomba danneggia l’ingresso di una palazzina a sette piani proprio in via Al Chiaro di Luna. I carabinieri ascoltano gli abitanti: la deflagrazione alle 23 in punto, quando in strada c’era ancora gente.
Adesso c’è paura al parco Conocal. Chi abita qui racconta che non è la prima volta. La camorra alza il tiro.
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