Auto, in vista rimbalzo vendite nel 2022: ma pesa la crisi dei chip

E malgrado la ripresa i livelli prepandemia restano lontani.

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati 17/10/2019 Melfi (Ita) - Stabilimento FCA Cronaca Lo stabilimento FCA di Melfi con catena di assemblaggio delle automobili Nella foto: assemblaggio della Jeep allo stabilimento fca di melfi Photo LaPresse - Mourad Balti Touati 17/10/2019 Melfi (Ita) - FCA Factory News The FCA factory in Melfi with an automobile assembly line In the picture: assembling process of Jeep at the fca factory

ROMA – Acea, l’associazione europea dei produttori di auto vede un rimbalzo delle vendite già nel 2022 malgrado le incognite legate alla crisi dei chip. E malgrado la ripresa i livelli prepandemia restano lontani. In questo contesto le vetture elettriche guadagnano nuove quote di marcato pur in presenza di ritardi strutturali che ne frenano la diffusione.

La crisi pesa anche in Italia e già domani il governo aprirà a Palazzo Chigi un tavolo sull’automotive sollecitato dalle principali imprese del settore. Al centro dell’incontro la possibilità di studiare nuovi incentivi da affiancare alla misure per fronteggiare il caro energia.

Tornando alle vendite, Acea spiega che “nonostante una base di confronto rispetto al 2019 che ha segnato i minimi record a causa della pandemia di Covid, lo scorso anno le vendite di auto nuove hanno continuato a diminuire nell’Ue a causa della carenza di microchip”. “Ma ora -aggiunge – con la previsione di una stabilizzazione delle forniture di chip nel 2022 si ipotizza che le immatricolazioni di autovetture nell’Ue torneranno a crescere quest’anno, aumentando del 7,9% per raggiungere 10,5 milioni di unità”. Dati però ancora ben lontani da un ritorno alla normalità. Queste cifre sarebbero infatti “ancora quasi il 20% al di sotto dei livelli di vendita pre-crisi del 2019”. E tra le ricette per uscire più rapidamente più velocemente dalla crisi Acea esorta l’Ue a ridurre la sua dipendenza dai fornitori esteri per evitare danni di notevole entità a industrie strategiche in futuro.

Una crescente fetta di mercato la stanno conquistando le vetture elettriche che ora rappresentano quasi un quinto delle auto nuove vendute nell’Unione Europea. Una crescita che potrebbe però essere in qualche modo ostacolata da ritardi strutturali. Spiega Acea: “Attualmente, il ritmo di implementazione delle infrastrutture è in ritardo rispetto alla domanda dei consumatori di auto a ricarica elettrica. Negli ultimi cinque anni, le vendite sono cresciute quattro volte più velocemente rispetto all’accumulo di punti di ricarica”. Spiega il presidente di Acea e ceo del Bmw Group Mark Zipse. “Le vendite di auto elettriche sono aumentate di oltre 10 volte tra il 2017 e il 2021, mentre il numero di caricatori pubblici nell’Ue è cresciuto di meno di 2,5 volte nello stesso periodo. Se questa situazione non verrà affrontata con urgenza introducendo obiettivi ambiziosi per tutti gli Stati membri dell’Ue, incontreremo molto presto un ostacolo”. E aggiunge: “Le ottime prestazioni delle auto a ricarica elettrica sono una notizia molto gradita. Non possiamo tuttavia dimenticare che questo è ancora un mercato piuttosto fragile, che dipende fortemente da misure di sostegno come incentivi all’acquisto e, soprattutto, dalla disponibilità diffusa di infrastrutture di ricarica”.

Zipse lancia l’allarme mentre il Parlamento europeo e i governi nazionali stanno discutendo sulla proposta di regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (Afir). Acea esorta il Parlamento e il Consiglio a rafforzare in modo significativo la proposta Afir originale della Commissione europea, al fine di garantire che l’Europa costruisca una rete sufficientemente densa di infrastrutture di ricarica e rifornimento.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome