MILANO (LaPresse) – Giovani, carine, ben vestite e abilissime. Come le tre ladre protagoniste del cartoon giapponese ‘Occhi di Gatto’. Gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura di Milano, guidati da Maria José Falcicchia, hanno arrestato tre ladre giovanissime. Di origine rom, due 19enni e una 16enne, specializzate nei furti in appartamento. Grazie ai loro vestiti e alle borse di marca, ai tacchi e al trucco impeccabile, passavano inosservate nei quartieri del centro di Milano. Riuscivano ad aprire e ‘ripulire’ molti appartamenti. Le “pantere dei furti”. Questo il soprannome della banda.
Il 27 maggio hanno svaligiato anche la casa del sindaco Giuseppe Sala
E proprio quel furto nell’appartamento del primo cittadino, nel cuore di Brera, è stato fatale. Fatale per Gina Beltrami, di 19 anni (nata in Germania, residente a Varese senza fissa dimora), Claudia Riesteviski, 19 anni, nata a Roma e alla 16enne D.O., di nazionalità francese. A tradirle è stata un’impronta digitale lasciata da una delle tre su un armadio di casa Sala. Alle spalle, la ragazza aveva una lunga lista di precedenti. Le sue impronte erano già registrate nel database delle forze dell’ordine. In questo modo, i poliziotti sono riusciti a risalire a lei e alle sue complici.
Il fermo è scattato il 2 giugno vicino al Palazzo di Giustizia
Poi gli agenti hanno individuato anche .l “covo di lusso” della banda. Una villetta di Bollate, alle porte di Milano, trasformata in un “supermarket della ricettazione”. All’interno sono state trovate borse e scarpe griffate, foulard, pellicce, capi di abbigliamento, cosmetici e profumi di Guggi, Hermer , Luis Vuitton e altre note marche.
Il covo serviva come base logistica non solo per le tre ragazze, ma anche ad altre ladre specializzate in furti d’appartamento che arrivavano da Parigi.
“Si tratta di una rete internazionale, come tipico dei rom – ha spiegato Maria José Falcicchia, dirigente dell’Ufficio prevenzione generale della questura di Milano – però in una fase più organizzata e diversa da come solitamente si immagina: con una casa, una base logistica. Ragazze ben vestite e insospettabili che però erano ladre”.
Sala, dopo aver raccontato del furto subito, aveva scherzato sulla vicenda.
“Quando succede ti dici: sono stato un po’ pirla”, aveva detto sorridendo. “Nella fretta di prendere il treno per andare in Liguria nel weekend, non ho messo l’antifurto. Quindi chi ce l’ha – aveva aggiunto – lo utilizzi. Anche con la questura concordiamo che bisogna fare tutto il possibile per ridurre i furti in casa”.