PALERMO – I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito nella notte dodici misure di custodia cautelare nei confronti di un’organizzazione di spacciatori nel Comune di Borgetto, nella provincia palermitana. Gli inquirenti hanno accertato come il gruppo spacciasse nelle vie del centro di Borgetto, giorno e notte, tanto da essere diventato uno dei più importanti “hub della droga” nel palermitano durante la prima fase della pandemia, da febbraio a luglio del 2020. Il gip del tribunale di Palermo su richiesta della procura ha disposto la misura degli arresti domiciliari per il capo del gruppo, per altri cinque pusher è scattato l’obbligo di dimora, mentre altri sei hanno l’obbligo di firma in caserma. Per tutti a vario titolo l’accusa è detenzione e spaccio di stupefacenti.
La piazza di spaccio di Borgetto, nel Palermitano, era diventa una dei punti di riferimento di tutta la provincia durante i primi mesi della pandemia, da febbraio a luglio del 2020. Lo hanno accertato i carabinieri del comando provinciale che nella notte hanno eseguito 12 misure cautelari firmate dal gip su richiesta della procura di Palermo. I carabinieri hanno ricostruito la rete di spaccio nel Comune palermitano, documentando centinaia di cessioni di cocaina, hashish e marijuana a clienti che arrivavano da tutta la provincia, da Palermo e dal trapanese. La grande quantità di stupefacente sempre disponibile, l’organizzazione militare del gruppo e la posizione defilata della cittadina rispetto alle piazze di spaccio del capoluogo avevano trasformato Borgetto nei primi mesi della pandemia in una delle zone più attive. Gli indagati contavano sul fatto di vendere droga in un territorio con pochi riflettori accesi, lontano da Palermo città.
(LaPresse)