L’Ue rinnova la sua partnership con i Balcani. Nel primo vertice organizzato al di fuori dell’Unione, i leader europei si sono incontrati sotto il sole di Tirana con i loro sei partner dei Balcani occidentali. L’interesse dell’Ue è soprattutto strategico, nel momento in cui la Russia, con l’aggressione all’Ucraina, si è risvegliata a Est, cercando di influenzare e destabilizzare i Balcani. Non a caso l’Ue ha accelerato il processo di adesione di diversi paesi, con l’avvio dei negoziati di Albania e Macedonia del Nord e la raccomandazione della Commissione europea a concedere lo status di paese candidato alla Bosnia Erzegovina, su cui il Consiglio si esprimerà a breve. Entro fino anno anche il Kosovo dovrebbe presentare la sua richiesta come paese candidato. “C’è finalmente un nuovo slancio di movimento nell’intero processo”, ha affermato von der Leyen. Naturalmente Bruxelles si attende reciprocità, a cominciare dall’allineamento alla politica estera dell’Ue, in particolare sulle sanzioni alla Russia, che la Serbia si rifiuta di adottare, e dall’adozione della politica dei visti in funzione anche di controllo dell’immigrazione.
Sul fronte energetico, l’Ue ha stanziato un miliardo di sostegni diviso in due parti: 500 milioni per sostenere in modo mirato le famiglie vulnerabili e le imprese vulnerabili, e la seconda metà di 500 milioni di euro in infrastrutture, con particolare attenzione allo sviluppo delle rinnovabili. “Affrontiamo insieme questa crisi energetica in modo da rispecchiare tutto ciò che facciamo nell’Unione europea, anche nei Balcani occidentali”, ha rimarcato la numero uno di palazzo Berlaymont. Un altro risultato tangibile è stato l’accordo sul roaming internazionale che vedrà un abbassamento delle tariffe a partire dal prossimo anno e poi una progressiva eliminazione. “Un bene per affari e turismo e un ottimo modo per avvicinare le persone”. Ma anche le nuove forme di integrazione nel campo dell’educazione, come l’Erasmus+, la collaborazione tra le università locali e quelle europee e la garanzia giovani contro la fuga dei cervelli.
Naturalmente l’Italia è un ponte verso tutta la regione, a cominciare dalla vicina Albania. “Per l’Italia la regione dei Balcani occidentali è importante”, ha affermato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando “la storia di amicizia e collaborazione tra l’Italia e questi paesi. Mi pare di aver trovato attenzione verso il nostro ruolo, ruolo che il governo sta portando avanti dall’inizio”. Un ruolo strategico sia dal punto di vista politico che economico. “C’è grande voglia di Italia, le nostre aziende e il nostro know how sono stati sempre molto bene accolti ma credo che si possa anche implementare questa collaborazione”. Per la premier è stata anche l’occasione per intessere la tela delle nuove relazioni bilaterali, oltre al presidente serbo, Aleksandar Vucic, e al premier albanese, Edi Rama, Meloni ha avuto un bilaterale con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, con cui ha discusso della questione energetica in vista del prossimo Consiglio europeo del 15 dicembre.
(LaPresse)