Balla coi figli e posta un video, il marito la prende a bastonate

Choc a Varcaturo, la donna trasportata al pronto soccorso dell’ospedale San Giuliano. Dalle indagini è emerso che le violenze duravano da mesi

GIUGLIANO – Ha girato un video con i figli, poi l’ha pubblicato sui social network. Un gesto normale, goliardico, semplice, leggero. Nel filmato si vedeva lei che ballava coi piccoli. Frammenti di quotidianità immortalati sul web che impreziosiscono questo periodo difficile, pesante, segnato da un’emergenza sanitaria che sembra infinita. Niente di sbagliato, insomma, un modo per far passare le giornate con contenuti di puro amore e un pizzico di meritata spensieratezza. Non la pensava così il marito, troppo geloso per accettare che la donna di ‘sua proprietà’ si fosse messa in mostra su internet. Prima la lite, poi le minacce, infine la violenza. Un inferno su cui i carabinieri della stazione di Varcaturo hanno scritto i titoli di coda.

I militari dell’Arma hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori un 43enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Dalle indagini è emerso che l’uomo, da circa nove mesi, in più occasioni e con reiterate minacce e violenze ha provocato alla moglie un perdurante e grave stato di ansia e di paura. Aveva creato un clima di terrore all’interno dell’ambiente domestico. Quando si è accorto della pubblicazione del video sui social, il 43enne ha picchiato la donna con un bastone di legno e le ha causato delle lesioni medicate all’ospedale di Giugliano in Campania.

L’ultimo episodio di violenza è avvenuto l’altra sera. Il 43enne ha iniziato ad urlare e l’ha minacciata fino all’arrivo dei carabinieri che lo hanno arrestato. L’uomo – che se ne era andato di casa per un paio di giorni – era tornato presso l’abitazione coniugale. Voleva regolare i conti. Voleva picchiarla ancora e sempre per fargliela pagare: quell’onta del filmato doveva essere lavato con le botte. Bloccato giusto in tempo dai carabinieri, il 43enne è stato trasferito nel carcere di Poggioreale in attesa di giudizio.

Uomini che odiano
le donne

E’ un virus che non conosce né contempla vaccini, il fenomeno della violenza sulle donne. Solo pochi giorni prima, sempre da Giugliano, è emersa una storia simile. Un 44enne è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori. Gli investigatori hanno accertato che l’uomo, ormai da alcuni anni, aveva posto in essere delle gravi condotte vessatorie nei confronti della sua vicina di casa, che erano andate col passare del tempo aggravandosi dopo la morte del marito della donna. Il 44enne, che perseguitava la vittima rivolgendole frasi offensive, minatorie e talvolta sputandole addosso.

In altre occasioni l’uomo si era mostrato in slip nel cortile condominiale, facendosi vedere dalla vittima mentre si masturbava. La donna era stata costretta, anche per evitare che l’uomo provasse ad entrare in casa, ad installare un impianto di videosorveglianza che aveva registrato, in più di un’occasione, l’uomo mentre gettava dell’urina sulla biancheria stesa. Lo stato di ansia ha finalmente convinto la donna a rivolgersi ai carabinieri che hanno tratto in arrestato lo stalker. L’arrestato è stato condotto al carcere di Poggioreale.

I dati
Tante le iniziative in difesa delle donne, numerosi gli interventi di politici e rappresentanti delle istituzioni. Le parole però si infrangono davanti ai fatti e ai numeri, unici giudici supremi, come quelli evidenziati dal report della Polizia criminale che vede in aumento al 41,1 per cento l’incidenza delle donne uccise nel 2020. Risale a meno di una settimana fa l’appello di ‘Telefono Rosa’, associazione di volontariato fondata il 1 febbraio 1988 con la mission di aiutare le donne vittime di violenza e di maltrattamenti.

“Durante il primo lockdown le telefonate al Telefono Rosa sono aumentate del 25 per cento. E con la seconda chiusura generalizzata in tutta Italia la paura è che nelle case la violenza scoppi ancora più violenta”. A denunciarlo, lunedì scorso, è stata Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente dell’associazione, che ha ricordato come i femminicidi siano stati già 14 da inizio anno (l’ultimo proprio a Napoli, con l’uccisione di Ornella Pinto per mano del compagno Pinotto Iacomino) e i casi di violenza innumerevoli. “Siamo molto preoccupate – ha detto – I casi di maltrattamenti in famiglia sono diffusi ovunque, da Nord a Sud, dove la crisi però morde di più, portandosi dietro un lungo strascico di tensioni”.

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