Banca Bpm dice no a Mps e Carige e guarda ai possibili dividendi

Nel corso di un incontro a Milano nella sede della stampa estera l'amministratore delegato Giuseppe Castagna fa il punto rotta sulle attività dell'istituto fissando una serie di paletti

Foto LaPresse - Mourad Balti Touati

MILANO – Banca Bpm lascia intendere di non aver nessun interesse a intervenire nell’operazione di salvataggio di Carige nè ad avviare rapporti con Mps preferendo concentrarsi in aree dove la sua presenza già è forte. Guarda invece con favore a Progetto Italia, l’operazione messa in piedi da Salini Impregilo e Cassa Depositi per rilanciare il comparto delle costruzioni, non escludendo di poter entrare nel capitale. E se si raggiungono i livelli di redditività previsti, la banca non esclude di poter avviare una politica di dividendi per gli azionisti.

La questione Carige

Nel corso di un incontro a Milano nella sede della stampa estera l’amministratore delegato di Banca Bpm Giuseppe Castagna fa il punto rotta sulle attività dell’istituto fissando una serie di paletti. Il primo riguarda Carige. Spiega Castagna. “Su Carige per ora si parla di una operazione di mercato e a queste condizioni le banche italiane non sono interessate. Se dovessero esserci interventi di sostegno come quelli attivati per altre banche allora il discorso sarebbe diverso”. Chiaro il riferimento al caso delle banche venete.

Mps non rientra tra le strategie di Bpm

“Altre banche in crisi sono state vendute a un euro o con una dote e anche da parte del governo c’era attenzione a operazioni di questo tipo”, ha infatti aggiunto Castagna. Anche Mps non rientra tra le strategie di Bpm. “Per noi l’obiettivo strategico è rafforzarci in aree come il Nord dove già siamo forti e quindi non ha per ora senso puntare a territori in cui non siamo forti e Monte Paschi è orientato soprattutto al Centro-Sud”.

Progetto Italia

Diverso il discorso per Progetto Italia. “Guardiamo con favore all’idea di Cassa Depositi e Salini di creare un progetto per rafforzare il settore delle costruzioni e delle infrastrutture”, spiega Castagna che anche se sottolinea che Banca Bpm non è “tra i player principali del progetto” assicura che sta lavorando come altri alla sua realizzazione. E anche se “ci sono mille dettagli da valutare”, Castagna non ha escluso di poter aver un ruolo nel progetto anche attraverso una entrata nel capitale.

La possibile politica dei dividendi

Sul piano interno Castagna apre la porta a una possibile politica dei dividendi e spiega: “In caso di una redditività sui livelli previsti esamineremo varie possibilità per dare soddisfazione agli azionisti e tra queste c’è anche la possibile distribuzione di dividendi”. Anche se questa non è l’unica strada. “Soddisfazioni potrebbero venire anche da un aumento del prezzo del titolo”, ha concluso Castagna.

(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)

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