MILANO – Lo scenario è ancora di quiete, ma la tempesta potrebbe arrivare presto. Il Covid ha offuscato lo scenario già non troppo limpido delle finanze italiane. L’avvio delle campagne vaccinali in Europa e i graduali allentamenti alle misure di lockdown hanno però migliorato il quadro economico anche in Italia. Per questo nel Belpaese i rischi sulla stabilità finanziaria si sono attenuati. Anche grazie – e soprattutto – agli “interventi di sostegno dell’economia”, rileva la Banca d’Italia nel suo Rapporto sulla stabilità finanziaria 2021. Tuttavia, avverte, “resta elevata l’incertezza circa gli andamenti di più lungo termine”. La prudenza resta quindi d’obbligo.
Il quadro di Bankitalia
A emergere dal quadro realizzato da Bankitalia è soprattutto un aspetto: la pandemia ha impattato i risparmi delle famiglie italiane. Secondo quanto riferisce la Banca d’Italia, infatti, la quota di famiglie ‘povere di liquidità’, ossia quelle che non dispongono di sufficienti risorse liquide o prontamente liquidabili per mantenere, in assenza di altre entrate, i propri consumi essenziali al di sopra della soglia di povertà per almeno tre mesi – secondo i dati delle indagini straordinarie sulle famiglie italiane condotte tra aprile e dicembre dello scorso anno – sarebbe stata in media il 44%.
Gli effetti del Covid sulle famiglie
La probabilità di trovarsi in tale condizione era “significativamente maggiore” per i nuclei indebitati – rileva ancora Bankitalia – e, tra questi, per le famiglie che si attendevano nel 2021 una contrazione del reddito superiore al 25%. Quasi la metà dei nuclei indebitati e poveri di liquidità riportava difficoltà ad adempiere alle proprie obbligazioni finanziarie. “Ciò suggerisce che, nonostante l’aumento del risparmio osservato nel corso del 2020, per alcune famiglie indebitate il rischio di illiquidità potrebbe tradursi in difficoltà di rimborso dei finanziamenti”, rileva ancora Bankitalia.
La crisi
Una condizione che, unita alla crisi pandemica sulla redditività e sull’indebitamento delle imprese, si riflette sul peggioramento della qualità del credito bancario. Il peggioramento della qualità dei prestiti, rileva infatti Bankitalia, rappresenta il principale rischio cui sono esposte le banche. “La situazione di incertezza – esorta via XX Settembre – richiede notevole prudenza e il rafforzamento delle decisioni di accantonamento, soprattutto da parte delle banche meno significative”.
(AWE/LaPresse/di Francesca Conti)