Covid, 263 vittime ma calano i contagi. Rsa, la rabbia dei parenti: “Mattarella ci aiuti”

Da qui nasce un appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella: "Vada in una Rsa, con le dovute precauzioni, e faccia in modo che le strutture siano aperte. Abbiamo bisogno di un simbolo, lui può farlo"

Foto Filippo Ciappi/LaPresse

MILANO – Sono ancora in miglioramento i dati sul coronavirus in Italia, sebbene rimanga alto il numero dei decessi: nelle ultime 24 ore ne sono stati registrati 263, in lieve calo rispetto a ieri, che portano il totale delle vittime a 120.807. Scende il numero dei nuovi contagi, 13.446, con un tasso di positività al 3,96% sui 338.771 test effettuati.

Calano i ricoveri

Anche la pressione sugli ospedali italiani continua a scendere, con 57 posti di terapia intensiva in meno occupati da pazienti Covid: oggi sono 2.583, con 137 nuovi ingressi. Nei reparti ordinari i letti occupati sono invece 18.940, con un calo di 411 in un giorno. Continuano a calare inoltre gli attualmente positivi: oggi sono 436.270, 2.439 meno di ieri. Resta alto il numero dei guariti, 15.621 nelle ultime 24 ore, per un totale di 3.465.576 persone che hanno sconfitto il virus dall’inizio della pandemia.

Le Rsa

In un quadro di generale miglioramento e con gran parte delle attività ormai riaperte, cresce la protesta di quanti hanno i parenti ospitati nelle residenze per anziani e non possono ancora andarli a trovare. “Il 98% in totale tra personale e ospiti delle Rsa sono già vaccinati, ma sono ancora chiusi dentro”, sottolinea Dario Francolino, presidente del Comitato Orsan – Open Rsa Now che raggruppa i parenti e i familiari degli ospiti nelle strutture. “Per le Rsa siamo certi delle vaccinazioni avvenute – afferma – perché sono la categoria fragile indicata nel piano”. Le alternative agli incontri di persona “non reggono più”.

Manca la privacy, la “possibilità di parlare liberamente, senza paura di ritorsioni”. Sono in tanti, fa sapere Francolino, “a non volersi esporre proprio per questi timori”. “Io ho piena fiducia nella struttura e in tutti gli operatori della Rsa dove si trova mia madre – sottolinea – ma tanti altri no, e non ci mettono la faccia”. Nemmeno funziona la ‘stanza degli abbracci’ perché non è una “reale possibilità di abbracciare il proprio genitore”.

L’appello a Mattarella

Da qui nasce un appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Vada in una Rsa, con le dovute precauzioni, e faccia in modo che le strutture siano aperte. Abbiamo bisogno di un simbolo, lui può farlo. Se Mattarella dà l’esempio – conclude Francolillo – siamo sicuri che, a effetto domino, si apriranno le Rsa e noi potremo finalmente riabbracciare i nostri cari”.

(LaPresse/di Claudio Maddaloni)

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