BARI – Sui fornelli i resti carbonizzati del pranzo e sul tavolo della cucina il bicchiere d’acqua chiesto da chi, subito dopo essere entrato, l’ha uccisa a coltellate per rubarle mille euro della pensione e il bancomat. Per l’omicidio di Anna Lucia Lupelli, 81 anni, avvenuto il 13 settembre scorso a Bari, nell’appartamento al rione Carrassi, ma scoperto la sera del giorno successivo, è stato sottoposto a decreto di fermo un 51enne di Bari, Saverio Mesecorto, che l’anziana conosceva da almeno 10 anni perché è un dipendente della ditta che si occupa delle pulizie nello stabile in cui viveva da sola dopo essere rimasta vedova.
Il 51enne ha confessato prima di essere condotto nel carcere di Trani (Bat), dove resta in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. Omicidio aggravato dalla premeditazione e a scopo di rapina, sostiene il pubblico ministero Claudio Pinto, sulla base degli elementi raccolti a stretto giro dagli agenti della Squadra mobile di Bari, diretti da Filippo Portoghese: Mesecorto, un vecchio precedente per ricettazione, avrebbe programmato l’azione e per questo avrebbe comprato un coltello in un negozio di cinesi a poca distanza dalla sua abitazione.
Con gli abiti da lavoro, avrebbe raggiunto in scooter la palazzina di via Gabrieli, dove viveva la pensionata. Al citofono si è presentato, ha detto nome e cognome, e ha chiesto alla donna se potesse offrirgli un bicchiere d’acqua. L’anziana ha aperto e sono arrivati in cucina. Stando alla ricostruzione della Mobile, il 51enne avrebbe preso il coltello e si sarebbe scagliato sulla donna: almeno tre i fendenti sull’addome, a cui si aggiungono ferite da taglio sulle mani che lasciano intendere il disperato tentativo di difesa. Inutile. L’81enne è crollata sul pavimento della cucina in una pozza di sangue. A quel punto l’assassino, che indossava i guanti da lavoro, ha preso la borsa che era sotto il mobiletto della tv e ha trovato il denaro: mille euro della pensione, prelevati qualche giorno prima. Ha portato via anche il bancomat ed è fuggito, facendo ritorno nella sua abitazione.
A incastrarlo, i filmati registrati da una delle telecamere di un negozio che si trova nei pressi del condominio. Di fronte al puzzle ricostruito nel decreto di fermo, Mesecorto ha ammesso di aver ucciso la vedova. Aveva bisogno di denaro. E ha riferito al pm di aver buttato nei bidoni della raccolta indifferenziati, trovati lungo la strada, il coltello, la borsa e il bancomat, assieme ai guanti.
Il cadavere è stato scoperto il pomeriggio del giorno successivo. A dare l’allarme sono state le figlie della donna perché non riuscivano a mettersi in contatto. Il telefono squillava a vuoto. Quando i vigili del fuoco sono riusciti ad aprire la porta d’ingresso, l’hanno trovata sul pavimento. Uccisa a coltellate.
di Stefania De Cristofaro