Vaccini, immunizzato il 75% degli italiani. Terze dosi al via: si parte con 3 milioni di fragili

Terze dosi al via: a Roma si parte dal Policlinico Umberto I

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – Terze dosi al via: a Roma si parte dal Policlinico Umberto I, con i pazienti che hanno subito un trapianto.

Il 75% degli italiani over 12 ha già completato il ciclo anti-Covid e ora si guarda alle novità legate al green pass nella speranza che possano convincere almeno una parte degli oltre 3 milioni di over 50 che ancora non hanno effettuato neanche la prima dose.

Intanto è iniziata la campagna per le terze dosi. A Roma ne sono state somministrate 150 nella giornata di giovedì, presso il Policlinico Umberto I. A Rieti si era cominciato già mercoledì ed entro l’inizio della prossima settimana inizieranno le terze dosi in tutte le Regioni, con una platea di circa 3 milioni di fragili da raggiungere. A differenza che nella prima fase delle vaccinazioni, ora i pazienti vengono contattati direttamente dalle asl, spiega l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato: “E’ un reclutamento attivo. I cittadini non devono far nulla, verranno chiamati. E con loro verrà concordata la data di vaccinazione”. Il presidente Zingaretti ribadisce l’appello a immunizzarsi: “Non si deve fare di tutta l’erba un fascio – dice durante la visita al Policlinico Umberto I -. Continueremo a raccontare la verità che è semplice: bisogna avere paura del virus non del vaccino. Quello che uccide è il virus, il vaccino salva la vita”.

Sul fronte green pass arrivano nuovi obblighi e per i non vaccinati si abbassa il costo dei tamponi, mentre su richiesta delle Regioni il governo chiede al Cts un nuovo parere sulla possibilità di allungare la validità del tampone da 48 a 72 ore. Tutto “al fine di ridurre le tensioni sociali e accompagnare i cittadini verso una scelta responsabile”, spiega Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, “quella di tutelare la loro stessa salute e quella della comunità, senza alimentare contrapposizioni frontali e scontri radicali”.

Di Alessandra Lemme

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