Milano, 8 ago. (LaPresse) – “Il lavoro deve dare dignità alla persona. È inconcepibile che diventi motivo di disgrazia”. Sono le parole del presidente di Legacoop Basilicata, Innocenzo Guidotti, a poche ore dalla tragica morte di Petty, la ventottenne nigeriana morta nell’incendio all’ex complesso industriale “La Felandina” di Bernalda, emigrata in Italia per lavorare e sostenere i due figli minorenni che vivono ancora nel Paese d’origine. Petty è morta in un capannone dove stabilmente risiedono centinaia di migranti impegnati nella raccolta nei campi agricoli. “Una morte annunciata, come da molti sottolineato.
Da troppo tempo si conosce la situazione disumana in cui versano questi lavoratori: condizioni igienico-sanitarie praticamente inesistenti, se non quelle assicurate dal volontariato, e sistemazioni abitative precarie e pericolose. E tutto accade alla luce del sole, nell’indifferenza generale smossa soltanto di fronte all’ennesima vittima. È inaccettabile che si muoia ancora così”. “La cooperazione non può non sottolineare la gravità dell’episodio e dirsi sempre più impegnata nella lotta alle false cooperative e in tutte le battaglie di legalità che provino a prevenire queste immani tragedie. La dignità della persona, l’accoglienza reale e strutturata, le condizioni di sicurezza del lavoro, il rispetto dell’essere umano – conclude Guidotti – sono princìpi inderogabili di civiltà. La morte di Petty dimostra quanto siamo ancora lontani dal ritenerli basilari