NAPOLI – “È devastante l’effetto diseducativo di alcune trasmissioni televisive che riguardavano il fenomeno della camorra. Abbiamo un’intera generazione che si veste come quelli che hanno visto nei telefilm, che parla come i protagonisti degli sceneggiati, che hanno gli stessi tatuaggi, lo stesso linguaggio gergale”. Parole pronunciate dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, dopo l’orrore degli stupri di Caivano. Un messaggio condiviso poi anche dalla mamma, dalla sorella e dal papà di Giovanbattista Cutulo, il giovane musicista ucciso pochi giorni fa. Ma se da un lato De Luca attacca, dall’altro, la Campania Film Commision, fondazione in house della Regione Campania che il governatore amministra, ha sostenuto dalla prima all’ultima stagione alla serie ispirata ai libri di Roberto Saviano (foto Lp). Non c’è traccia di contributi diretti negli avvisi pubblici pubblicati dalla fondazione, ma Gomorra è orgogliosamente inserito nelle produzioni dei vari anni. E per quanto riguarda ‘Mare fuori’ con l’avviso pubblico del 2022 è stato accordato un finanziamento che va da un minimo di 259.200 euro a un massimo di 320mila. Non pochi spiccioli, un sostegno concreto. La Fondazione sostiene tantissime produzioni, anche che trasmettono messaggi diametralmente opposti, e lo fa in piena legittimità in quello che ritiene l’interesse dell’arte in Campania. Il problema è che il governatore dovrebbe dare linee guida diverse se poi sostiene pubblicamente certe posizioni. E la consigliera regionale Marì Muscarà non manca di fargli notare questa discrasia tra parole e fatti: “Sostengo ogni singola parola della sorella di Giogiò la quale ha sottolineato che Napoli è Giovanbattista non è ‘Mare Fuori’, non è ‘Gomorra’; il vero problema è che alcune di queste fiction vengono finanziate direttamente dalla Regione, con milioni di euro ogni anno, fondi di tutti i napoletani per sporcare l’immagine di Napoli. Presenterò una mozione che blocchi i finanziamenti a queste realtà. De Luca ha avuto il coraggio di dire che ‘Mare Fuori’ restituisce un’immagine positiva alla città, questa è proprio distrofia della realtà, un mondo fantasioso dove il reale è totalmente diverso dalle idee di chi ci governa. Se avessimo uno Stato presente, le scuole, il ruolo della famiglia ed anche la chiesa come un tempo, raccoglitore delle realtà a rischio, tutto ciò non succederebbe. Non in una realtà dove mancano le colonne portanti della società, invece noi cosa facciamo? Finanziamo chi sporca l’immagine di Napoli. Tante chiacchiere ma alla fine? Si preferisce dare soldi a fiction violente piuttosto che la musica di Giogiò, la Canzone classica Napoletana”, ha dichiarato l’esponente del gruppo Misto. Alla Film Commission abbiamo chiesto puntualmente chiarezza sul tipo di supporto fornito a Gomorra-La Serie. Ci faranno sapere. Presto se ne discuterà nell’aula del Centro direzionale.
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