“Benallagate”, lo scandalo che colpisce Macron e la Francia da sette giorni

L'inquilino dell'Eliseo pubblicamente è rimasto in silenzio sullo scandalo più grande che si trova ad affrontare da quando è stato eletto 

LP / AFP PHOTO / LUDOVIC MARIN

PARIGI (FRANCIA) (LaPresse/AFP) – Cresce la pressione su Emmanuel Macron per il cosiddetto ‘Benallagate‘, che scuote la Francia dalla settimana scorsa. Si tratta dello scandalo scoppiato dopo la diffusione del video-shock in cui si vede Alexandre Benalla picchiare un manifestante. Scandalo che si avvicina sempre di più alla cerchia di Macron. Due personaggi chiave del dossier, il ministro dell’Interno Gerard Collomb e il capo della polizia di Parigi Michel Delpuech, hanno scaricato le responsabilità sull’Eliseo. Hanno confermato sì di essere stati avvertiti del video il 2 maggio, ma sottolineando che stava all’ufficio del presidente informare eventualmente la procura.

L’inquilino dell’Eliseo pubblicamente è rimasto in silenzio sullo scandalo più grande che si trova ad affrontare da quando è stato eletto 

La sua visita in programma per mercoledì al Tour de France è stata annullata. Con la precisazione ufficiale che la mossa non ha nulla a che fare con l’affaire Benalla. E dall’opposizione si fanno sempre più forti le voci che chiedono che sia direttamente il presidente a riferire in Parlamento. Il Senato intanto ha annunciato che giovedì sentirà il braccio destro di Macron, il segretario generale dell’Eliseo Alexis Kohler, che sarà chiamato a parlare sotto giuramento. Prima ancora di lui sarà sentito un altro stretto collaboratore, il direttore di Gabinetto Patrick Strozda.

Chi invece ha già rotto il silenzio senza attendere è stato proprio Alexandre Benalla, il 26enne al centro della bufera. Tramite i suoi avvocati ha denunciato un “utilizzo mediatico e politico” del suo intervento. Sostenendo che stava solo “dando una mano” alla polizia e che si è trattato di una “iniziativa personale”. Intanto il governo, a seguito di una rivolta dei parlamentari, è stato costretto a sospendere il dibattito sulla riforma della Costituzione. I capigruppo hanno deciso che l’analisi del testo riprenderà dopo l’estate, non prima di settembre.

Il nodo della questione è il seguente

Il 1° maggio a Parigi, Alexandre Benalla ha colpito dei manifestanti mentre era presente nel dispositivo di polizia del corteo, in teoria solo come osservatore. Nelle immagini che sono emerse, Benalla indossa un elmetto e un braccialetto della polizia, ma non si sa chi glieli avesse forniti. La presidenza, informata il giorno dopo, ha sospeso Benalla per due settimane senza stipendio a seguito dell’incidente. Non ha, però, avvertito le autorità giudiziarie delle violenze. “Io mi sono assicurato che il direttore di Gabinetto della presidenza, superiore di Benalla, fosse stato informato della situazione” ma “stava a loro” agire, ha detto il ministro dell’Interno Collomb. Risposta analoga a quella del capo della polizia Delpuech, per il quale il caso Benalla andava trattato “dall’autorità gerarchica da cui dipendeva”, cioè la presidenza della Repubblica.

Due i video nell’occhio del ciclone, entrambi pubblicati da Le Monde

Uno, girato con uno smartphone, mostra Benalla che colpisce un uomo almeno due volte, mentre la polizia in tenuta anti-sommossa lo guarda; un altro mostra Benalla che trascina in modo violento una giovane donna a terra durante gli scontri su una piazza vicino Rue Mouffetard. Ad alimentare ulteriormente lo scandalo la notizia, pubblicata sempre da Le Monde venerdì secondo cui, nonostante la sospensione, a Benalla questo mese era stato permesso di trasferirsi in una residenza lungo la Senna riservata ai dipendenti dell’Eliseo.

Domenica Benalla e un altro funzionario che era presente il 1° maggio, Vincent Crase della sicurezza di La Republique En Marche (Lrem), sono stati accusati formalmente di aggressione. Altri tre poliziotti, inoltre, sono stati accusati di avere fornito a Benalla le immagini di sorveglianza della polizia che ritraevano la protesta, in modo che lui potesse provare a dimostrare di essere giustificato per avere colpito il manifestante. Una fonte vicina all’inchiesta riferisce che l’uomo e la donna che compaiono nelle immagini si sono fatti avanti e hanno in programma di testimoniare.

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