Il testamento di Berlusconi si trova tra le mani di Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano. Forbes stima il patrimonio del Cavaliere in circa 6,8 miliardi di euro, incluse le azioni, i beni immobiliari dal valore di circa 650 milioni di euro, gli yacht, i tre jet e un elicottero. In aggiunta, la spartizione del 61% di Fininvest, la holding da 4,9 miliardi di patrimonio netto che controlla Mfe-Mediaset. Secondo il Corriere della sera, la liquidità totale dovrebbe ammontare a circa 1,3 miliardi dei 4 totali, sommando partecipazioni azionarie e immobili, mentre le opere d’arte e i beni non registrati rimangono fuori dalla valutazione. Ma come verrà suddiviso questo enorme patrimonio? Il figlio PierSilvio dovrebbe restare alla guida di Mediaset mentre alla figlia Marina andrà Mondadori (sono i figli nati dal primo matrimonio con Carla Dall’Oglio). Inoltre, di Mediolanum la famiglia Berlusconi possiede il 30%. Gli altri tre, Eleonora, Barbara e Luigi, avuti da Veronica Lario, dovrebbero ricevere comunque parte del patrimonio in forma equilibrata rispetto ai fratelli. A ogni figlio dovrebbe andare quindi il 12,24% in aggiunta rispetto a quanto hanno già ricevuto in precedenza.
Silvio ha destinato il 61% delle Holding Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava ai figli e ha anche emulato lo spirito dei meccanismi di stabilità di Leonardo Del Vecchio in Delfin: Del Vecchio ha deciso che le decisioni straordinarie si potranno prendere solo con la maggioranza qualificata dell’85%. Secondo Il Messaggero l’ex premier ha modificato il testamento poco prima della sua morte, prima del suo penultimo ricovero al San Raffaele, aggiungendo un’ingente somma di denaro da destinare a Marta Fascina, una donna con cui non si mai sposato ufficialmente ma che chiamava “moglie”. Su portali come MF Milano e Finanza o QuiFinanza si parla di 100 milioni di euro e la villa di Arcor. Si tratta, però, di una teoria ancora non assodata. Le sue ex mogli non diventano eredi, e così anche la Fascina se le ipotesi sulla modifica del testamento sono false.
Spiega il notaio Vincenzo Papi: “Ai cinque figli di Berlusconi sono riservati due terzi del patrimonio. Di un terzo Berlusconi poteva, invece, disporre liberamente. Fanno parte dell’asse ereditario di Berlusconi tutti i beni che lui ha donato in vita e tutto ciò che gli rimane alla morte, detratti i debiti. Su questo ciascuno dei suoi cinque figli ha diritto ha un quinto dei due terzi, quindi a due quindicesimi. È bene chiarire che la quota di legittima non è qualitativa ma quantitativa: non si ha, quindi, diritto a una quota su ogni singolo bene che fa parte dell’asse ma a un valore. Concorrono a formare l’asse ereditario sia le donazioni dirette sia indirette. Se dimostrano che i beni siano stati donati personalmente da Berlusconi, i suoi figli potrebbero, quindi, far valere i loro i diritti anche su beni donati a terzi”. Rimane un’incognita il valore degli investimenti finanziari personali.