Di Denise Faticante
ROMA (AWE/LaPresse) – Forza Italia sta scaldando i motori e si è messa sulla griglia di partenza per iniziare a dare battaglia, vera, in Parlamento al decreto Dignità. Dopo tanti annunci a metterci la faccia è direttamente Silvio Berlusconi che si dice “molto preoccupato”. Perché la legge “aggrava le difficoltà di famiglie e imprese”, “scontenta tutte le categorie produttive, chi lavora e chi crea lavoro”. “In particolare quel mondo di piccoli e medi imprenditori e professionisti che ha avuto la forza di sopravvivere senza reti alla crisi partita nel 2008-2009, e che ha salvato l’Italia”. Non manca la bordata al suo alleato Salvini quando dice che “le piccole e medie imprese del Nord hanno dato fiducia al programma di centrodestra”.
Seguendo lo slogan ‘Meno Di Maio, più Centinaio’, la Capogruppo alla Camera Gelmini disegna le linee guida delle loro proposte, come in un manifesto programmatico. Le priorità sono: la reintroduzioni dei voucher e il taglio del cuneo fiscale, “unica via maestra per creare occupazione”. Forza Italia parla di un decreto “oscurantista” e della necessità di “cambiare la visione del governo”.
Ma è proprio la visione di governo che Di Maio non intende cambiare
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che sul decreto ha scommesso tutta la sua carriera politica, già negli scorsi giorni ha annunciato barricate e argini nei confronti di chiunque “voglia annacquare i principi” della legge. E oggi torna all’attacco, rispondendo al Cavaliere chiedendogli di “farsene una ragione”. “Abbiamo tutelato – tuona – le fasce più deboli e non quelli delle lobby del gioco d’azzardo tanto care alle sue Tv”.
Ma la strategia di Forza Italia prevede anche il ‘picconamento’ di altri due caposaldi della norma
Mara Carfagna ha presentato un emendamento che “prevede di alzare la soglia di reddito per il regime forfettario del 15% delle partite Iva”. Renato Brunetta si scaglia contro la delocalizzazione delle imprese e l’abbattimento del costo di lavoro.
Quella dei voucher è una battaglia che Forza Italia sa già che combatterà con il suo alleato, la Lega. Il partito di Berlusconi ha già elaborato una proposta di legge che potrebbe essere trasformata immediatamente in un emendamento al testo. Emendamento firmato dal ministro dello Sviluppo economico, se da Lega e Cinquestelle arrivassero aperture per modificare in modo significativo il testo in sede parlamentare.
Per ora rimangono le parole. Si attende che inizi il dibattito in Commissione e poi in aula: lì si capirà davvero cosa voleva dire Salvini quando ha annunciato che il Parlamento “renderà più produttiva la legge”.