ROMA (loredana lerose) – Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi non è più lo stesso di un tempo, se ne sono accorti tutti, ma non i suoi fedelissimi che, in mancanza di un sostituto leader, hanno sovraccaricato il cavaliere di lavoro. Un lavoro che è servito a ben poco, le elezioni Berlusconi e co. le hanno perse, per quanto si ostinino a negarlo. Ha vinto il centrodestra. Vero con la Lega di Matteo Salvini risultato primo partito della coalizione. E ora che si fa? I berlusconiani, che non hanno mai tagliato il cordone ombelicale con il cavaliere sono allo sbando. Le spaccature interne sui territori,benché smentite dai coordinatori regionali riuniti, oggi in conferenza, sono evidenti e Berlusconi è fuori dai giochi. “Alla luce delle imprecise e tendenziose ricostruzioni apparse su alcuni organi di stampa, desideriamo ribadire che Forza Italia è un movimento politico unito intorno al presidente Berlusconi – si legge in una nota della conferenza dei coordinatori regionali di Fi – una grande forza politica nazionale dove non esistono distinzioni tantomeno contrapposizioni territoriali, una forza politica che decide, con il concorso di tutti e sotto la guida del suo presidente, le scelte importanti, e che nella delicata e complessa fase della definizione delle candidature ha lavorato tutta insieme per compiere nei territori le scelte migliori possibili”. La cronaca racconta altro, tant’è che ogni volta che Berlusconi si distrae i suoi combinano pastrocchi, è il caso di Nunzia De Girolamo in Campania, confinata, sembra, a Bologna per volontà di Mara Carfagna. Agli azzurri manca un sostituto leader oltre a persone politicamente consistenti in grado di fare squadra. Il fallimento del Silvione nazionale, probabilmente è proprio questo, non aver mai azzeccato il suo ‘delfino’, Angelino Alfano ne è la prova, e non è mai riuscito a rendere ‘grande’ (tanto da essere indispensabile al partito) nessuno dei suoi fedelissimi.
