Bibbiano: il sindaco querela anche Di Maio per gli insulti ricevuti su internet

Il primo cittadino della cittadina emiliana Andrea Carletti attualmente ai domiciliari perché finito nell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ ha deciso di denunciare il leader dei 5S e ministro degli Esteri, Luigi Di Maio

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

BIBBIANO – Il sindaco querela anche Di Maio per gli insulti ricevuti su internet per l’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidi illeciti.

Le condanne sui social

“Col Pd – diceva l’ex vicepremier grillino – non voglio avere niente a che fare. Col partito che fa parte dello scandalo di Bibbiano, con i bambini tolti ai genitori e addirittura sottoposti a elettroshock e mandati a altre famiglie, con il sindaco Pd che è coinvolto in questo, non voglio avere niente a che fare”. Parole che rischiano di costargli un processo.

Il ricorso

Ha fatto ricorso al Tribunale della Libertà il sindaco, Andrea Carletti tramite i suoi avvocati, Giovanni Tarquini e Vittorio Manes contro i domiciliari e sugli arresti negati poi dal gip, in un altro filone ritenendo i 147 post e mail offensivi o minatori. Tra gli enunciati, appunto risulta esserci un messaggio di Di Maio che neppure due mesi fa prima del patto col Pd aveva diffuso su Facebook. Questo messaggio contro i democratici è stato ritenuto poi offensivo.

L’inchiesta ‘Angeli e Demoni’

L’indagine ha preso il via la scorsa estate ed ha visto 27 persone indagate tra psicologi, politici locali, neuropsichiatri, medici e assistenti sociali. Un sistema collaudato, sostiene la procura, smantellato grazie alle intercettazioni ambientali che riguardano una serie di esposti per abusi sessuali su minori ad opera delle famiglie, abusi che avrebbero poi determinare l’allontanamento dalle famiglie d’origine di una settantina di bambini con conseguente affidamento dei minori ad altre famiglie.

L’operazione ha posto sotto la lente di ingrandimento la gestione dei minori in affido alla comunità terapeutica di Bibbiano, Reggio Emilia, ‘La Cura’, che si avvaleva, a sua volta, della consulta esterna della Onlus piemontese Hansel e Gretel il cui psicanalista Claudio Foti, vero luminare nell’analisi di casi di abusi su minori faceva da specchietto per le allodole il cui metodo ha posto non pochi interrogativi sollevati poi dal Riesame sulla preparazione di Foti per esercitare la professione. Poi, tutto il resto è cosa nota.

L’accusa

Gli assistenti sociali e terapeuti, stando alla tesi degli inquirenti, manipolavano le testimonianze dei bambini con la finalità di togliere loro le famiglie d’origine per poi affidarli a nuclei di propria conoscenza. Un progetto che avrebbe permesso di lucrare sui fondi pubblici destinati alla tutela dei minori. E per mettere in pratica il nefasto progetto venivano manipolati disegni, documenti e le stesse testimonianze dei bambini fino a farli denunciare presunti abusi subiti in famiglia in realtà mai verificatisi.

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