ROMA – Il leader autoritario della Bielorussia Alexander Lukashenko è tornato a parlare del volo Ryanair fatto atterrare a Minsk, sostenendo di aver agito legalmente e accusando l’Occidente di aver ingaggiato una “guerra ibrida” per “strangolare” la nazione. L’opposizione intanto ha annunciato una nuova fase di proteste mentre la leader Svetlana Tikhanovskaya ha esortato l’Ue a inasprire le sanzioni contro Minsk.
Attacchi dall’Occidente
Per Lukashenko gli attacchi arrivati dall’Occidente, a seguito del dirottamento dell’aereo e dell’arresto del reporter Raman Pratasevich e della sua compagna, hanno “oltrepassato la linea rossa” e “i confini del buonsenso e della moralità umana”. Il leader autoritario ha promesso che Minsk si vendicherà con l’Ue per le sanzioni imposte indebolendo i controlli alle frontiere su immigrazione illegale e traffico di droga. Non solo: il primo ministro bielorusso Roman Golovchenko ha minacciato un embargo sull’importazione delle merci occidentali e restrizioni al transito, se da Bruxelles arriveranno nuove misure oltre a quelle decise al vertice europeo.
Lukashenko “ha superato il limite” ed è diventato “una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”, ha avvertito la leader dell’opposizione Tikhanovskaya, in audizione alla commissione Affari esteri del Parlamento europeo. La donna, che ha dovuto lasciare la Bielorussia e rifugiarsi in Lituania, ha chiesto all’Ue di “bloccare gli investimenti e le importazioni” nel Paese.
Le proteste dell’opposizione
L’ufficio di Tikhanovskaya insieme ad altri esponenti dell’opposizione, ha annunciato i preparativi per una nuova fase attiva delle proteste. “Dobbiamo fare del nostro meglio per liberare i prigionieri politici, porre fine alla violenza e tenere elezioni giuste”, si legge nel messaggio pubblicato sul canale Telegram di Tikhanovskaya, “Dobbiamo agire”, “non c’è più niente da aspettare, il terrore deve essere fermato una volta per tutte”.
Gli arresti
Più di 35.000 persone sono state arrestate dall’inizio delle proteste, scoppiate a seguito delle elezioni presidenziali, che hanno riconfermato alla guida del Paese il leader autoritario e che l’opposizione e l’Occidente considerano fraudolente. Il governo bielorusso ha portato avanti una dura repressione contro l’opposizione culminata nell’arresto del reporter 26enne Pratasevich, prelevato dal volo passeggeri della Ryanair. Lukashenko ha bollato come una “bugia assoluta” la tesi secondo cui un jet da combattimento bielorusso abbia costretto l’aereo ad atterrare a Minsk, e ha ribadito che era arrivata una minaccia bomba.
Il reporter, arrestato insieme a Sofia Sapega, sua compagna, è apparso nei giorni scorsi in una breve clip in cui diceva che stava bene e che “stava confessando”. I genitori, preoccupati per il benessere del figlio, che potrebbe rischiare anche la condanna a morte, hanno lanciato una sentita richiesta di aiuto. “Chiedo, imploro la comunità internazionale di salvarlo”, “lo uccideranno”, ha detto tra le lacrime la madre Natalia Pratasevich.
(LaPresse/AP/di Lucrezia Clemente)