MILANO – Sono una decina gli indagati per la morte del bambino di 4 anni nella piscina Laguna del Sol di Mirabeach a Mirabilandia. La procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per omicidio colposo in cooperazione. La prima ad essere iscritta è stata la madre. L’indagine, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore capo Alessandro Mancini, si è estesa sul personale del parco acquatico, tra cui il bagnino che ha soccorso il minore e i responsabili della sicurezza della struttura. “Sono coinvolte in tutto tra le 8 e le 10 persone, per la loro stessa tutela, in modo da accertare le eventuali responsabilità di ciascuno”, ha spiegato il procuratore.
L’ipotesi degli inquirenti sul decesso del bimbo
L’ipotesi è che il piccolo sia annegato mentre la mamma era distratta, tra le 15.30 e le 16 di mercoledì. Ma non è detto che il decesso sia avvenuto in modo univoco per la condotta della donna. Solo il risultato dell’autopsia, che è stata fissata alle 10 di sabato mattina nell’obitorio dell’ospedale ravennate, potrà ad esempio escludere che a far smettere di battere il cuoricino del bambino sia stato un malore. Stando alla prima ricostruzione, sarebbe fuggito al controllo del genitore, cadendo o tuffandosi dentro la piscina, forse allettato da un’attrazione in corso.
L’analisi delle telecamere di videosorveglianza
Gli investigatori stanno analizzando ogni fotogramma registrato dalle due telecamere di videosorveglianza che puntano sulla zona della tragedia: uno specchio d’acqua profondo 110 centimetri. I video custodiscono infatti gli ultimi istanti di vita del bimbo. Il primo a soccorrerlo è stato proprio il bagnino indagato. Poi è intervenuto il medico del presidio sanitario interno, infine il 118 con l’ambulanza e l’elicottero. I tentativi di rianimazione sono però stati vani: le condizioni sono subito parse disperate ed è spirato durante la corsa, disperata, all’ospedale di Ravenna.
Mirabilandia collabora con gli inquirenti
Gli ispettori della Medicina del lavoro dell’Ausl, in collaborazione con i carabinieri della stazione di Milano Marittima, hanno effettuato dei controlli sull’organizzazione dell’acquapark, affollato nei mesi estivi da turisti e famiglie di vacanzieri. “Stiamo collaborando con gli inquirenti per il buon esito delle indagini”, ha affermato in una nota il direttore generale di Mirabilandia, Riccardo Marcante, che ha espresso “profondo dolore e vicinanza ai genitori e ai parenti per questa gravissima perdita”.
(LaPresse/di Ester Castano)