Bologna (LaPresse) – La polizia di Bologna ha eseguito un fermo di indiziato di delitto nei confronti di due cittadini albanesi resisi responsabili dell’omicidio del cittadino rumeno Chirila Nicu.
Era il 15 novembre quando l’uomo, da giorni ricoverato presso l’Ospedale Maggiore, è morto a causa delle lesioni riportate durante un’aggressione subita agli inizi di ottobre.
A quel punto gli investigatori della Squadra Mobile utilizzando il prezioso lavoro già fatto dal Commissariato Bolognina, hanno iniziato a ricostruire le ore che hanno preceduto il ricovero dell’uomo. Arrivando ad individuare i responsabili del reato, nei confronti dei quali sono stati raccolti elementi tali da portare al loro arresto.
A settembre ferito un agente di Polizia Penitenziaria in uno scontro tra bande nel carcere di Sollicciano
Una rissa tra una quarantina di detenuti è scoppiata nel pomeriggio di ieri nel campo sportivo del carcere fiorentino di Sollicciano. Ad avere la peggio un agente di sorveglianza, intervenuto per placare gli animi. Ha riportato una lussazione alla spalla con una prognosi di 20 giorni. A dare notizia di quanto avvenuto nel carcere di Sollicciano è il segretario generale della Uil Pa polizia penitenziaria Angelo Urso. “Due fazioni in contrapposizione tra loro – ricostruisce Urso in una nota – , da una parte magrebini e dall’altra albanesi. Per cause in corso di accertamento se le sono date di santa ragione.
Nella circostanza l’unico agente addetto alla loro sorveglianza, intervenuto per cercare di placare gli animi alla fine ha riportato una lussazione alla spalla e 20 giorni di prognosi. Grazie al successivo intervento dell’altro personale di polizia penitenziaria, presente nell’istituto, è stato possibile far defluire i contendenti nei loro reparti detentivi. Lì poi sono stati chiusi in cella senza ulteriori disordini. Oltre ai danni materiali e a ciò che è capitato all’agente si contano una serie di feriti tra i partecipanti alla rissa. Quattro o cinque dei quali sono stati accompagnati in ospedale per gli accertamenti del caso”.