NAPOLI – Affronto al boss Marco De Micco, capo dell’organizzazione criminale omonima, egemone nel quartiere di Ponticelli. Esplosa una bomba carta nei pressi dell’edificio che ospita l’abitazione del leader dei Bodo. Pochi i dubbi sul fatto che si sia trattato di un avvertimento, anche perché nei giorni successivi al raid, motorini in corteo hanno sfrecciato nella zona in cui è stato fatto deflagrare l’ordigno, a conferma che gli ultimi accadimenti possono essere interpretati come la volontà dei nemici dei De Micco di lanciare la sfida al clan. Secondo gli investigatori, è possibile che a organizzare il raid siano stati uomini vicini alla cosca dei De Luca Bossa. Si tratta di un clan caduto in disgrazia dopo l’uccisione di Alessio Bossis, 20enne che nell’ottobre del 2022, quando fu ammazzato nel parcheggio di un centro commerciale a Volla era ritenuto il reggente del gruppo criminale.
A infliggere un duro colpo al clan del Lotto 0 anche la retata portata a termine nel novembre del 2022. Però, negli ultimi mesi, ad aiutare i reduci dei De Luca Bossa a rimettere in piedi l’organizzazione criminale pare ci stiano pensando alcuni elementi in passato ritenuti vicini ai Sarno. Secondo le informazioni in possesso degli investigatori, sembrerebbe che i rivali dei De Micco intendano approfittare del fatto che i Bodo in questo momento non possono contare sull’appoggio dei De Martino, storici alleati, perché i sodali sono alle prese con i guai giudiziari che hanno portato in carcere tutti gli elementi di spicco della cosca. Infatti sono i De Micco a provvedere in questi mesi alle famiglie degli affiliati dei De Martino. A dire la verità i due clan hanno rischiato più volte la scissione, alimentando tensioni che non hanno fatto altro che indebolire i due clan. Qualcuno vuole approfittare delle soprattutto delle difficoltà dei Bodo. I sospetti sono caduti subito sui reduci dei De Luca Bossa. La faida continua.