La rivoluzione verde parte dai borghi

Fino a domenica 5 giugno la festa nazionale dei piccoli Comuni quest’anno dedicata alle comunità energetiche

NAPOLI – Sono i custodi di gran parte dell’immenso patrimonio di natura, arte e cultura del paese. I piccoli Comuni, con il loro fascino antico da preservare, sono uno scrigno di buone pratiche, un modello di accoglienza, inclusione sociale, buon vivere. Territori straordinari eppure fragili, stretti fra la rarefazione dei servizi e lo spopolamento. La campagna ‘Voler Bene all’Italia’, grazie all’impegno di Legambiente e un vasto comitato promotore, è l’iniziativa che dal 2004, con una grande festa nazionale, richiama l’attenzione su questa parte d’Italia spesso marginalizzata da politiche disattente. Da ieri e fino al 5 giugno con Voler Bene all’Italia 2022, le piazze dei piccoli Comuni si animeranno di eventi per accogliere i visitatori tra sapori antichi, paesaggi rigeneranti e momenti di confronto sul futuro di questi luoghi. Il file rouge che unirà le tante iniziative lungo la penisola è le comunità energetiche rinnovabili (CER). Un nuovo modello di produrre e distribuire energia che fa a meno delle fossili, in un’ottica di partecipazione democratica tra cittadini, imprese, istituzioni. Una rivoluzione energetica ora possibile di cui piccoli Comuni si fanno promotori con il Manifesto per la democrazia energetica: un documento che esprime la ferma volontà di partecipazione ad un processo verso una giusta transizione ecologica e insieme chiede al governo gli strumenti necessari per attuarla.

I NUMERI
I numeri e le storie raccolti da Legambiente e Kyoto Club in occasione della presentazione di Voler Bene all’Italia 2022, la festa nazionale dei borghi testimoniano il cambiamento energetico in atto: 38 i piccoli comuni italiani 100% rinnovabili che grazie al mix delle fonti rinnovabili riescono a produrre più energia elettrica e termica di quella consumata dalle famiglie residenti. 2.271 quelli 100% elettrici, dove la produzione elettrica da rinnovabili supera i fabbisogni delle famiglie residenti. Ci sono territori la cui produzione di energia da fonti rinnovabili varia tra il 50% e il 99%. In questo contesto, dalla Penisola arrivano anche gli esempi di chi ha già realizzato una comunità energetica rinnovabile con il duplice obiettivo di efficientare i consumi e autoprodurre energia come ha fatto il comune di Ferla, in provincia di Siracusa, il primo in Sicilia, o quello di Biccari, in Puglia nell’entroterra nel cuore dei Monti Dauni, e poi ci sono quelli che in cui la comunità energetica sta partendo proprio in questi giorni come accade ad esempio nel comune sardo di Serrenti.

IL MANIFESTO
Attraverso la sottoscrizione del Manifesto, ogni comune esprime la sua ferma volontà di partecipazione ad un processo verso una giusta transizione ecologica e chiede a Governo e Regioni di tradurre nei bandi e nelle politiche le necessità tecniche e sociali per facilitare la realizzazione di comunità energetiche, definendo criteri e modalità facili per la concessione di finanziamenti e di regolamentazioni coerenti per la realizzazione di impianti di produzione di rinnovabili anche abbinati a sistemi di accumulo di energia nei piccoli comuni italiani. Per sostenere questa rivoluzione energetica il Pnrr prevede l’erogazione di 2,2 miliardi di euro da destinare allo sviluppo di comunità energetiche per i Comuni sotto i 5mila abitanti che, secondo stime Enea, dovrebbe produrre circa 2.500 GWh annui da rinnovabili riducendo le emissioni di gas serra di 1,5 milioni di tonnellate.

VOLER BENE ALL’ITALIA
Fino al 5 giugno ci saranno iniziative lungo la penisola per celebrare l’orgoglio dei Piccoli Comuni. In Campania hanno aderito Aiello del Sabato, Arpaia, Baselice, Bucciano, Cerreto Sannita, Cesinali, Pollica, San Mauro Cilento, Torchiara Durazzano, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Montaguto, Ogliastro Cilento, Pannarano, Perdifumo Prignano Cilento, Roccabascerana, Rutino, San Giovanni a Piro, San Martino Valle Caudina, San Michele di Serino, Santa Lucia di Serino, Santo Stefano del Sole, Sanza, Stella Cilento, Unione Dei Comuni Paestumn – Alto Cilento. A Roccabascerana nel beneventano, il 4 giugno, degustazioni e altri eventi locali accompagneranno il racconto dei benefici della realizzazione di una CER.

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