LONDRA – Non usa mezzi termini Boris Johnson per attaccare il piano dei Chequers proposto da Theresa May per una Brexit ‘soft’.
Brexit, Boris Johnson propone una strategia più dura
Se il piano ‘soft’ dovesse essere applicato rappresenterebbe “un’umiliazione morale e intellettuale” per la Gran Bretagna. Un’azione del genere “ingannerebbe l’elettorato” se costituisse la base di un accordo sulla Brexit. Seguendo i piani della May, la Gran Bretagna, secondo Johnson, sarebbe infatti lasciata “metà dentro, metà fuori” dall’Europa.
Boris Johnson ha affidato il suo pensiero ad un articolo pubblicato in apertura dal Daily Telegraph. L’ex ministro degli Esteri ritiene che la performance politica di Theresa sulla questione Brexit sia stata “piuttosto invertebrata“.
Johnson ha aggiunto che è “ampiamente accettato che il Regno Unito si trovi ora in una posizione debole nei negoziati sulla Brexit“. Una critica nemmeno troppo velata all’approccio negoziale del primo ministro inglese, caratterizzato secondo lui da un “nervosismo di base” e da una “mancanza di convinzione“.
Il piano “super Canada” di Johnson
Il politico inglese ritiene che i negoziati con l’Ue abbiano portato a un “fallimento collettivo“, oltre che al “collasso della volontà dell’establishment di dar corso alla volontà popolare“. E’ per questo che il piano da lui proposto punta a negoziare un mero trattato di libero scambio con i 27 sul modello di quello esistente tra Ue e Ottawa. Il piano, soprannominato “Super Canada”, prevede però “zero dazi” reciproci .
Nuovo accordo entro il 2020
Tuttavia, l’ex segretario degli esteri ha riconosciuto che è necessario “prendersi un po ‘di tempo” per negoziare un accordo diverso. “Dovremmo affrontare la possibilità – anche se credo che sia remota – che non saremo in grado di concludere un accordo di ritiro e una dichiarazione politica su questa base nei prossimi mesi, o di concordare il nuovo accordo di libero scambio Super Canada entro il 2020“, ha detto.