MILANO – Per le Borse è un lunedì nero. Spaventati dalle prospettive di ulteriori rincari energetici che potrebbero scatenare una recessione, i mercati sono tornati ad assumere un assetto ribassista dopo la fiammata di fiducia ormai esauritasi la scorsa settimana. La peggiore d’Europa è Francoforte, il cui Dax 30 cede il 2,33% seguita dal -1,80% di Parigi. Milano se la cava col terzo posto a -1,64% dopo aver visto il Ftse Mib piombare fino a -2,18%. L’euro torna nuovamente sotto la parità con il dollaro a 0,9971 euro per un dollaro, dopo che già nel corso della mattina e poi altre volte aveva sforato la soglia della parità per poi attestarsi verso quota 0,9936 euro per un dollaro.
Tra i peggiori titoli di Piazza Affari, che ha chiuso la seduta a 22.165,66 punti da quota 22.534,57 dello scorso venerdì, c’è Saipem che cede il 6,04%, seguita da Moncler (-4,56%), Tim (-4,25%), Stellantis (-4,1%), Iveco (-3,7%) e Pirelli (-3,52%). Giornata negativa anche per le banche, che perdono fino a più del 3% (Banco Bpm -3,35% e Intesa Sanpaolo -3,09%). In testa ai pochi rialzi di giornata Recordati che guadagna l’1,66%, seguita da Eni (+1,61%) che vede premiata la notizia della scoperta del nuovo giacimento a Cipro. Seguono Snam (+1,34%), Terna (+1,11%), Italgas (+0,98%) e Diasorin (+0,92%). In Europa il Dax 30 è appunto il peggio a 13.228,62 punti, con Francoforte che sconta la notizia della chiusura del gasdotto Nord Stream, con il prezzo dell’elettricità che supera per la prima volta i 700 euro al megawattora in Germania. Come riferisce Bloomberg, i contratti futures hanno toccato rialzi del 27% fino a 710 euro per megawattora. Il Cac 40 di Parigi perde l’1,80% a 6.378,74 punti. Male anche l’Aex di Amsterdam, che cede l’1,18% a 711,04 punti. L’Ibex 35 di Madrid arretra invece dello 0,63% a 8.285,85 punti, facendo segnare un ribasso maggiore dell’Ftse 100 di Londra, che perde lo 0,23% a 7.534,25 punti base. Lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude la giornata a 229 punti base (+1,27% rispetto a venerdì), con il rendimento del decennale italiano che si attesta al 3,58% sul mercato secondario.
Wall Street procede in forte calo nella seduta del lunedì, sulla scia dei timori alimentati dalla recessione e dell’andamento dell’inflazione, che potrebbero spingere i banchieri centrali ad adottare posizioni ancora più da ‘falco’Il Dow Jones cede l’1,51% a 33.197,10 punti, l’S&P 500 l’1,86% a 4.149,77 punti e il Nasdaq scivola del 2,26% a 12.418,24 punti. In rialzo (+1,23) i Treasury decennali che si attestano al 3,026%. C’è attesa per il simposio di Jackson Hole, dal 25 al 27 agosto, con un intervento del governatore della Fed, Jerome Powell, previsto sabato 26. Secondo Kevin Thozet, membro del Comitato Investimenti di Carmignac, a Jackson Hole “potremmo anche avere qualche elemento in più sulla politica monetaria dell’eurozona. La prossima riunione della BCE si terrà infatti l’8 settembre e, considerando il ‘quiet period’ di sette giorni, il simposio di Jackson Hole potrebbe offrire una piattaforma pubblica per preparare ulteriormente il mercato al secondo (atteso) rialzo in 10 anni (che si prevede sarà di 50bps a settembre)”. Mentre per quanto riguarda la Fed, “Powell probabilmente vuole segnalare” che “non ha concluso il ciclo di rialzi, ma secondo il mercato il rallentamento dell’aumento dei tassi rappresenta l’inizio di un abbandono totale del tightening. Probabilmente il messaggio di Powell sarà incentrato sul ‘slower for longer'”.
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