MILANO – E’ arrivato il giorno dell’inflazione Usa, l’evento chiave della settimana sui mercati e ancora una volta l’impennata dei prezzi al consumo è andata oltre le attese. L’indice cpi è salito a +7,5% anno su anno a gennaio, sui nuovi top a 40 anni. Dinamica inflattiva che alimenta ulteriormente le pressioni sula Fed a mettere in atto un ciclo di rialzi dei tassi piuttosto sostenuto e il rendimento dei Treasury si è portato in area 2% alimentando le vendite soprattutto sui titoli growth.
A Piazza Affari il Ftse Mib, reduce dal balzo del 2,7% della vigilia, segna in chiusura +0,23% 27.190 punti dopo una breve incursione in negativo dopo l’avvio debole di Wall Street. Tra le big di Piazza Affari si segnala il -0,5% circa di Enel. Tiene banco il discorso caro bollette.
Tra i migliori titoli di oggi spiccano Unicredit (+2,9%) e Intesa con oltre +2%. Chiusura a +4,3% per CNH. Bene anche Telecom Italia (+1,7% a 0,424 euro) che ha annunciato che l’offerta presentata per l’acquisto delle attività mobili del Gruppo Oi, insieme a Telefônica Brasil (VIVO) e Claro, è stata approvata dall’Autorità antitrust Cade (Conselho Administrativo de Defesa Economica).
Infine, giornata di forte volatilità per Nexi (-4,77%), peggior titolo del Ftse Mib dopo che era arrivato a salire nell’intraday di oltre il 3% sui rumor di possibile cessione del suo asset tedesco Ratepay (possibile valutazione di oltre 1 miliardo di euro) per poi invertire bruscamente la rotta dopo la diffusione dei conti 2021. La paytech italiana ha riportato nel quarto trimestre del 2021, i ricavi si sono attestati a 618,1 milioni, in crescita dell’11,1% rispetto all’analogo periodo del 2020 e l’Ebitda è aumentato dell’11,6% a 319,7 milioni, mentre l’Ebitda Margin ha raggiunto il 52%.
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