MILANO – Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni in controtendenza con il resto dei listini europei, in rialzo dello 0,25% a 26.817 punti. Merito del piano industriale di Unicredit che ha fatto balzare il titolo del 10,82% a 12,8 euro.
Gli altri listini europei hanno tutti concluso in rosso: il Ftse 100 di Londra arretra dello 0,22%, il Dax 30 di Francoforte dello 0,31%, il Cac 40 di Parigi dello 0,17%. La peggiore è stata Madrid, con l’Ibex 35 che cede lo 0,97%.
Tra i migliori titoli della giornata a Milano dopo Unicredit ci sono A2A a 1,791 euro (+1,91%), Diasorin a 178 euro (+1,74%) ed Hera a 3,55 euro (+0,88%). Sul fronte dei ribassi invece ci sono Tim a 0,442 euro (-3,46%), Saipem a 1,78 euro (-2,17%), Tenaris a 8,996 euro (-2%) e Finecobank a 15,71 euro (-2,44%).
Wall Street scambia in ribasso, condizionata ancora una volta dagli sviluppi sulla variante Omicron. Sul fronte macro, le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti nella settimana terminata il 4 dicembre sono state 183.000, con un calo di 43.000 unità, come riporta il Dipartimento del Lavoro. È il livello più basso per le richieste iniziali dal 6 settembre 1969, quando era stato di 182.000 unità. Il livello della settimana precedente è stato rivisto al rialzo di 5.000 unità, da 222.000 a 227.000 richieste.
Pesa l’attesa per il dato relativo all’inflazione statunitense. Il Dow Jones tratta sulla parità in calo dello 0,05%, l’S&P 500 ha ribassi maggiori dello 0,33%, mentre arretra dello 0,88% il Nasdaq.
Lo spread tra Btp e Bund tedesco ha chiuso in rialzo a 134 punti base, con il rendimento del decennale italiano allo 0,98% sul mercato secondario.
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