Vaccini: in arrivo altre 2milioni di dosi Pfizer. Ema: “Dati sui bimbi rassicuranti”

Nemmeno il tempo di festeggiare il "risultato straordinario" delle 100 milioni di dosi di vaccino somministrate che è già tempo di organizzare il prossimo futuro.

ROMA – Nemmeno il tempo di festeggiare il “risultato straordinario” delle 100 milioni di dosi di vaccino somministrate che è già tempo di organizzare il prossimo futuro. Il generale Francesco Paolo Figliuolo ringrazia “l’incessante lavoro” degli operatori sanitari impegnati sul campo e, allo stesso tempo, annuncia l’arrivo nelle prossime settimane di ulteriori 2 milioni di dosi di vaccino Pfizer, in aggiunta a quanto già pianificato. La necessità di correre con i richiami, e l’aumento delle prime dosi avevano fatto paventare il rischio di una rallentamento delle somministrazioni causa mancanza di materia prima ma così non sarà.

“Con l’attuale disponibilità di dosi si potranno vaccinare potenzialmente 25 milioni di persone”, spiega Figliuolo. Un fabbisogno che permetterà alle regioni di mantenere un ritmo “elevato” anche in vista dell’inizio delle vaccinazioni ai bambini in programma il prossimo 16 dicembre. Nel periodo 1-8 dicembre – sottolinea la struttura commissariale – sono state effettuate oltre 3,5 milioni di somministrazioni a livello nazionale, mezzo milione in più rispetto ai target minimi indicati. In alcuni giorni è stata superata la soglia delle 500mila.

Intanto Ema parla di una situazione epidemiologica “ancora estremamente preoccupante” in Europa. La colpa è della variante Delta, al momento assolutamente dominante. Per quanto riguarda Omicron ancora non ci sono “dati sufficienti” per capirne l’impatto, sottolinea l’agenzia regolatoria europea. Notizie confortanti invece arrivano in merito al vaccino Pfizer nella fascia di età 5-11 anni. “I dati sono rassicuranti – argomenta Ema – non sono emersi problemi di sicurezza dalle grandi campagne di vaccinazione in questo gruppo”. Un pensiero condiviso pure dal presidente di Aifa, Nicola Magrini. “La settimana scorsa, negli Usa erano già stati vaccinati circa 3,5 milioni di bambini e non c’erano stati segnali di farmacovigilanza preoccupanti dopo questo primo periodo”, dichiara. Una necessità reale visto che “c’è un chiaro incremento di casi nella fascia di età 5-11 anni” dove le ospedalizzazioni che si verificano sono circa “sei casi su mille”. Per gli adulti invece occorre procedere speditamente con il ‘booster’. La raccomandazione resta quella dei sei mesi dal termine del ciclo vaccinale primario ma – sottolinea Ema – “i dati supportano la somministrazione sicura ed efficace di una dose di richiamo già a 3 mesi”.

di Andrea Capello

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