MILANO – Piazza Affari sale ancora: l’indice Ftse Mib ha chiuso in moderato rialzo dello 0,12% a quota 21.918 punti, mancando però anche oggi il superamento in chiusura della soglia dei 22 mila punti. A fare da contorno l’intonazione positiva anche degli altri listini europei: il Dax di Francoforte guadagna lo 0,67% a 12.101,32 punti, il Cac40 di Parigi lo 0,36% a 5.528,67 punti e il Ftse100 di Londra lo 0,44% a 7.469,92 punti. Sulla parità l’Ibex di Madrid, a 9.497,30 punti.
Lo spread tra Btp e Bund tedesco chiude sugli stessi valori della seduta precedente a 253,4 punti
La maglia rosa di giornata sul listino principale va a Tenaris, che guadagna il 3,38% a 13 euro dopo che la corte d’appello argentina ha riesaminato la decisione preliminare del 27 novembre 2018 dei giudici di primo grado che coinvolgeva il presidente e ceo Paolo Rocca. Segue a ruota la migliore tra le banche, Unicredit, salita di oltre il 3% dopo l’accordo con le autorità degli Stati Uniti per mettere fine al lungo contenzioso aperto per aver violato negli anni le sanzioni americane all’Iran.
Secondo i termini dell’accordo, la banca di piazza Gae Aulenti dovrà pagare una sanzione di 1,3 miliardi di dollari. La somma dovuta è interamente coperta dagli accantonamenti stanziati, ha precisato Unicredit, che aveva accantonato una cifra superiore. Sul versante opposto del listino milanese figurano le big energetiche Eni (-1,56% a 15,42 euro) ed Enel (-1,86% a 5,47 euro). La prima ha ricevuto da fitch un rating solicited pari ad “A-” con outlook stabile per il merito di credito a lungo termine.
Sulla seconda tornano a emergere i problemi in arrivo dalla Slovacchia, con l’intensificarsi delle pressioni sugli azionisti di Slovenske Elektrarne, la maggiore utility del paese partecipata da Enel, Eph e dallo Stato slovacco. Slovenske Elektrarne ha annunciato che i costi di altri due reattori dell’impianto nucleare di Mochovce lieviteranno di altri 270 milioni di euro con un ritardo fino a 8 mesi dell’avvio della prima unità.
(AWE/Finanza.com)