MILANO – Una vera e propria baby gang, come è chiaro anche dal nome che si erano dati, Gang 88, negli ultimi tre anni si era ‘specializzata’ in furti e spaccio nella zona della Val Trompia, nel Bresciano, e che aveva come vittime o clienti persone di 20 anni ma anche minorenni.
Sono 19 le misure di custodia cautelari eseguite stamattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Brescia su richiesta della locale Procura e del gip del Tribunale dei Minorenni di Brescia su richiesta della locale Procura dei Minorenni, tutti giovani e giovanissimi. Contestualmente sono state eseguite anche 23 perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati a piede libero.
Quindici di loro sono poco più che ventenni, mentre quattro sono minorenni. I primi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la persona e il patrimonio, in particolare lesioni, furti e rapine, nonché dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e di porto di oggetti atti ad offendere. Ai 4 minorenni sono contestati reati contro la persona e il patrimonio, e reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli inquirenti hanno ricostruito, tramite intercettazioni e testimonianze, l’esistenza della baby gang: il gruppo aveva scelto come vittime loro coetanei, contro cui si scagliavano con la forza del gruppo, per compiere rapine e violenze.
Pestaggi e minacce erano i metodi preferiti dai componenti della gang per mettere a segno furti e rapine ai danni di giovani e giovanissimi ma non solo. Gli inquirenti hanno ricostruito l’attività di spaccio che alcuni membri della gang avrebbero messo in piedi anche durante il lockdown dovuto alla pandemia.
LaPresse