Lavoro, Orlando: “Tenere fuori disabili un’ingiustizia ma anche uno spreco”

"Tenere fuori un pezzo di umanità dal mondo dal lavoro non è solo un'ingiustizia, è anche uno spreco".

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando

MILANO – “Tenere fuori un pezzo di umanità dal mondo dal lavoro non è solo un’ingiustizia, è anche uno spreco”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, durante l’Agorà democratica online, dal titolo ‘Lavoro, autismo e disabilità: un nuovo modo di fare inclusione’. È stata inserita “una norma nel decreto fiscale – ha aggiunto – che prevede una riduzione del peso fiscale per realtà” come quelle intervenute oggi “che costituiscono delle eccellenze. Noi spesso quando parliamo di scuola e di inclusione nel lavoro riflettiamo molto su che cosa possiamo fare per i ragazzi che sono interessati e coinvolti nei progetti di inclusione. Riflettiamo poco sul valore e sul dividendo che ricava chi include”. Secondo il ministro, bisogna “superare un non detto, una forma di pietismo che accompagna queste politiche, anche le migliori: la domanda più giusta è che cosa fanno queste esperienze per tutti”. “Noi abbiamo dato una risposta, abbiamo adottato la banca dati del collocamento mirato, uno strumento molto atteso. È stato un iter molto articolato che si è concluso il 23 febbraio. Abbiamo avviato le interlocuzioni con Inps e Inail per realizzare tutti gli adempimenti utili e siamo in procinto di fare un passaggio con le Regioni”, ha sottolineato il titolare del Lavoro. Che poi ha proseguito: “Abbiamo come obiettivo quello di conseguire non solo la collocazione, ma la giusta collocazione della persona disabile. L’obiettivo principale” delle ‘Linee guida in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità’ “è un’effettiva inclusione”. “Favorire la presenza e la fruibilità dei servizi sul territorio nazionale, creare degli standard e un’omogeneità è un obiettivo fondamentale”.

“I principi dichiarati nelle linee guida – ha detto ancora Orlando – sono quelli della multidimensionalità che deve considerare la trasversalità degli ambiti interessati, la personalizzazione dei processi e la rete integrata dei servizi con equipe multidisciplinari”. “L’attuazione delle linee guida sarà oggetto di monitoraggio. Le leggi da sole non bastano, la messa a terra di queste linee guida dipende molto dalla loro esigibilità. Ci sono strumenti che possono essere patti territoriali o protocolli. Questo è il modo in cui possiamo misurare l’efficacia delle politiche di inclusione lavorativa”, ha concluso il ministro del Lavoro.

LaPresse

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