LONDRA – “La premier non chiederà un lungo rinvio” della Brexit all’Unione europea, rinvio che “è motivato dal dare un po’ più di tempo al Parlamento per accordarsi su una soluzione”. Lo ha dichiarato a Bbc una fonte vicina al governo di Londra, mentre Downing Street non ha confermato tale dichiarazione ad AFP. Martedì il portavoce della prima ministra Theresa May aveva indicato che la leader conservatrice avrebbe “scritto a Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo”, “sul tema di un’estensione dell’articolo 50”. In assenza di rinvio, l’attuale scenario è quello di un divorzio senza accordo tra Regno Unito e Unione europea. Dopo che l’intesa negoziata dalle parti è stata bocciata per due volte a Westminster. Londra potrebbe chiedere un rinvio della data della Brexit sino a giugno. Per tentare di evitare questa prospettiva. Evitando di far partecipare il Paese alle elezioni del nuovo Parlamento europeo.
Se invece il rinvio andasse oltre il mese di giugno, il Regno Unito dovrebbe partecipare alle elezioni europee di maggio. Bruxelles ha più volte sottolineato che una richiesta di rinvio dovrà essere motivata, perché i 27 leader dei Paesi membri del blocco possano accoglierla. Il capo negoziatore europeo, Michel Barnier, ha sottolineato martedì che “un’estensione è un prolungamento dell’incertezza”, aggiungendo che avrà “un costo politico ed economico”.
(LaPresse/AFP)