Brexit, i possibili scenari in vista delle Europee

Ora che, su decisione del Consiglio Europeo, la Brexit, vale a dire il divorzio tra il Regno Unito e l'Europa, è slittata al 31 ottobre, Theresa May dovrà prepararsi a una nuova battaglia

Foto LaPresse / AFP in foto Theresa May

LONDRA – Ora che, su decisione del Consiglio Europeo, la Brexit, vale a dire il divorzio tra il Regno Unito e l’Europa, è slittata al 31 ottobre, Theresa May dovrà prepararsi a una nuova battaglia. Quella, cioè, delle elezioni europee, in programma dal 23 al 26 maggio, che la premier, per evitare ulteriori imbarazzi, deve fare di tutto per evitare.

Europee in vista, cosa succede se il Regno Unito vota 

La May sta sudando mille camicie per scongiurare tale rischio, chiedendo ai suoi deputati di raggiungere un “compromesso” per ratificare l’accordo ed evitare il voto a maggio.
Se non riuscisse proprio a scansare questo ostacolo, il problema per il Regno Unito e per l’Europa stessa sarebbe più a livello politico che tecnico.
Il ritorno sulla scena di 73 deputati inglesi in un primo momento non previsti può alterare l’equilibrio che iniziava a crearsi nel Parlamento Europeo. Con esso, andrebbero in fumo anche gli scenari che iniziavano a profilarsi con i vari sondaggi sulla composizione dell’Eurocamera. Un vero e proprio boomerang per la premier, che per questo sta implorando i colleghi di governo per arrivare a qualsivoglia risoluzione per scavalcare il pericolo Europee.

Brexit party, il partito formato da Nigel Farage per le Europee

Intanto Nigel Farage, padre dell’euroscetticismo britannico, ha fondato il Brexit Party, vale a dire il partito con cui Farage intende promuovere una “rivoluzione democratica” e dar voce alla rabbia di chi nel 2016 ha votato sì al referendum per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. “Siamo leoni, guidati dagli asini“, ha detto il politico, parlando in nome dei desiderosi all’autonomia inglese.

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