Brexit, Immobiliare.it: “Boom di ricerche di affitti dal Regno Unito in Italia”

I dati di Immobiliare.it

Lp - Victoria Jones/PA Wire

MILANO – Nel pieno dell’incertezza sugli esiti della Brexit, gli italiani che vivono nel Regno Unito iniziano a prepararsi anche per un eventuale ritorno in patria. Lo mostrano i risultati delle ricerche provenienti da Oltremanica effettuate su Immobiliare.it. Che a gennaio hanno compito un balzo del 47% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Chi incomincia a raccogliere informazioni su quanto costerebbe prendere casa in Italia, segnala il portale, inizia valutando un possibile affitto. L’80% delle ricerche provenienti da quest’area geografica – con l’incremento di traffico più evidente che si osserva a partire da Liverpool (+103%), seguita da Bristol (+95%), Edimburgo (+75%) e Londra (+45%) – riguardano infatti le locazioni. Con un budget medio che inizialmente è di 1.800 euro al mese per un bilocale. Ma che scende poi a 1.200 euro una volta constatato come qui i prezzi del mattone siano più bassi. Per fare un esempio: affittare un bilocale nel quartiere milanese dell’Isola, tra i più gettonati, costa circa il 30% in meno rispetto a un immobile della stessa categoria a Camden, altra area residenziale piuttosto in voga.

I dati di Immobiliare.it

“Nel Nord Europa la cultura dell’affitto, come alternativa a lungo termine al possesso, è da sempre consolidata rispetto all’Italia”, conferma Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it. “Chi lavora da diversi anni nei Paesi britannici ha assimilato verosimilmente questa mentalità e preferirebbe, anche tornando in patria, la formula della locazione, che tra l’altro è meno vincolante se si è incerti su dove si dirigerà la propria carriera”. Tra le destinazioni, Milano è quella che attira maggiormente l’attenzione di chi valuta il ritorno. Il capoluogo lombardo ha visto crescere del 70% le ricerche dal Regno Unito in un anno. A seguire si posizionano Torino (+55%) e Roma (+35%).

Chi guarda al portale immobiliare per informarsi su un eventuale trasferimento, spiegano gli esperti, tiene tipicamente d’occhio almeno due diverse città. Non avendo ancora un’idea precisa su dove si troverà il nuovo posto di lavoro. In questo senso, una curiosità riguarda Roma: la capitale non è mai indicata come prima ricerca, ma viene sempre considerata un’alternativa a Milano e Torino. Posto che per ora l’attenzione è tutta virtuale, già ci si interroga su quelli che potrebbero essere gli effetti di una una migrazione “di ritorno” concentrata sui grandi centri urbani. Per Giordano, i dati raccolti finora indicano che si andrebbe verso “un’ulteriore accelerazione del mercato degli affitti. E quindi ad altri aumenti dei canoni di locazione”.

(AWE/LaPresse)

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