Brindisi: omicidi Cairo e Spada nel 2000 e 2001, due fermi della Dda

Indagine della Dda

BRINDISI – Due fermi nell’inchiesta su due omicidi avvenuti a Brindisi tra il 2000 e il 2001: il provvedimento firmato dal pm della Dda di Lecce è stato eseguito nei confronti di Cosimo Morleo ed Enrico Morleo, entrambi residenti a Brindisi. Sono accusati di duplice omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e del metodo mafioso, ai danni degli imprenditori Salvatore Cairo e Sergio Spada commessi a maggio 2000 e novembre 2001. Stando a quanto contestato, il primo sarebbe stato il mandante e il secondo esecutore materiale.

Salvatore Cairo, imprenditore brindisino, sarebbe stato ucciso perché ritenuto responsabile di un ammanco di diversi milioni di lire ai danni della società Golden Star, attiva nel commercio di articoli per la casa. Per l’omicidio, avvenuto a maggio 2000, oggi sono stati fermati dagli agenti della Squadra Mobile di Brindisi, in esecuzione del decreto della Dda di Lecce, Cosimo Morleo ed Enrico Morleo, entrambi accusati di omicidio aggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso.

La società – come spiega la Dda di Lecce – era di fatto riconducibile a Cosimo Morleo e allo stesso Cairo e venne liquidata dopo l’ammanco. Secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Cairo avrebbe violato l’obbligo imposto da Cosimo Morleo di svolgere in maniera autonoma l’attività di distribuzione all’ingrosso di articoli di casa. La violazione sarebbe avvenuta quando Cairo costituì la società Indoor srl. Morleo gli avrebbe consentito di svolgere solo l’attività di vendita porta a porta.

Il corpo di Cairo sarebbe stato fatto a pezzi e occultato con modalità tipiche della lupara bianca.

L’imprenditore Sergio Spada, brindisino, secondo quanto ricostruito dalla Dda di Lecce, sarebbe stato ucciso a novembre 2001 perché ritenuto responsabile da Cosimo Morleo, fermato oggi dalla Mobile di Brindisi, di essersi intromesso nel rapporto di esclusiva che legava la società distributrice di articoli per la casa M.C. Europe, di fatto riconducibile a Morleo, alle società Tutto srl ed Inox Pran.

Spada, sempre secondo la ricostruzione della Dda di Lecce, sarebbe stato ucciso anche perché ritenuto responsabile di aver stipulato un preliminare di compravendita con il legale rappresentante della Indoor srl, avente ad oggetto l’acquisto del capannone della società, già acquistato da Salvatore Cairo, imprenditore brindisino, ucciso a maggio 2000. Per quel capannone avrebbe manifestato interesse Cosimo Morleo. Dopo l’omicidio di Spada il capannone venne danneggiato.

Oltre a Cosimo Morleo questa mattina gli agenti della Squadra Mobile hanno fermato anche Enrico Morleo, di Brindisi. Il primo è accusato di essere il mandante e il secondo l’esecutore materiale degli omicidi Spada e Cairo.

(LaPresse)

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